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sabato 5 dicembre 2009

dalla Gazzetta Dello Sport

"Francia,
che fortuna
Ma caccia
Domenech"

Bixente Lizarazu, campione del mondo con i tricolori nel '98, soddisfatto per il sorteggio ("Siamo nel gruppo migliore"), ma durissimo nei confronti del c.t. "Non riesce a dare un’idea di gioco a una squadra ricca di talenti"

Raymond Domenech al sorteggio Mondiale. Afp
Raymond Domenech al sorteggio Mondiale. Afp

PARIGI, 4 dicembre 2009 – Alla Francia è andata bene. Bixente Lizarazu, ex campione del mondo (1998) e d’Europa (2000), lo ammette senza giri di parole, cogliendo l’occasione per criticare di nuovo Raymond Domenech, il vero problema di una nazionale che “così com’è non ispira nessuna simpatia, né fiducia per il futuro”. La soluzione passa per gli ex colleghi Laurent Blanc o Didier Deschamps.

FAVORITA — Se per Domenech il gruppo A va affrontato con prudenza - “partita dopo partita” teorizza il c.t. francese - per l’ex terzino sinistro del Bayern Monaco, riciclatosi in opinionista calcistico di spicco in radio e tv, non poteva andare meglio: “La Francia è nel gruppo migliore, come la Spagna. Le avversarie sono tutte a portata. L’Uruguay non è più quello di dieci anni fa, il Sudafrica non riserva sorprese e il Messico, anche se un po’ ostico, si può battere”. Almeno sulla carta. In pratica, però, è tutta un’altra storia.

Bixente Lizarazu, oggi commenatore tv. Afp
Bixente Lizarazu, oggi commenatore tv. Afp

LIMITI — Quella di una squadra incapace di imporsi nella fase di qualificazione, che ha strappato il biglietto per i Mondiali solo con un gol fasullo. Ma la colpa non è di Henry, ma di Domenech. “In questa Francia – analizza Lizarazu per Gazzetta.it – non funziona nulla e il solo responsabile è Domenech che si crede c.t. a vita senza neppure riuscire a dare un’idea di gioco a una squadra ricca di talenti, che però non riescono a trovarsi”. Il problema è tattico. Esempio: “La difesa poco equilibrata, la gestione dell'attacco: non si può far giocare Henry e Anelka da registi, sacrificando l’eccellente Gourcuff. Così si mettono in luce tutti i limiti di un allenatore che non ha mai vinto nulla in vita sua, a parte una promozione in Ligue 1”.

ARROGANZA — “Domenech – continua Lizarazu – non vale nulla rispetto a Lippi, Capello, Trapattoni che incutono rispetto solo con il loro palmares. Domenech andava cambiato dopo il flop dell’Europeo 2008, invece continua a gestire la nazionale con arroganza, con una comunicazione disastrosa che mette a repentaglio l’equilibrio del gruppo”. E qui, entra in gioco anche la Federcalcio francese che “non ha saputo valorizzare i giocatori che hanno portato la Francia in cima al mondo, che in carriera si sono confrontati ai migliori avversari e hanno imparato dai migliori allenatori, ereditando, chi in Italia, chi in Spagna o in Inghilterra, la cultura della vittoria, sconosciuta a Domenech”. Un vero peccato, per Lizarazu, che guarda al mondiale senza grandi speranze per i vicecampioni del Mondo.

Alessandro Grandesso© RIPRODUZIONE RISERVATA

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