Una vendetta per quanto accaduto in occasione della tragedia del Cermis. Oppure perché la ragazza è stata troppo sincera riguardo sesso e droga. Negli Stati Uniti la condanna per Foxy Knoxy ha scatenato su siti e blog una serie di polemiche sulla nostra giustizia. Alcune proprio campate in aria
Gli americani la condanna di Amanda Knox non l’hanno proprio mandata giù. L’intervento, poi ridimensionato, di Hillary Clinton nella vicenda è la punta dell’iceberg di un malcontento piuttosto nervoso per l’esito del processo che ha visto coinvolta la ragazza statunitense. Un malcontento tale da portare in luce, oltre ai punti di domanda lasciati aperti dall’istruttoria, anche critiche che svelano un’ostilità
AMANDA-BERLUSCONI – Un esempio perfetto dell’atteggiamento è l’articolo “Amanda is America” comparso su Newser, che prima discute il merito delle indagini: “Fino a non molto tempo fa Amanda Knox, che è stata condannata l’altro giorno, in Italia, per aver assassinato la sua coinquilina, Meredith Kercher, era chiamata “Foxy Knoxy.” Adesso è Amanda la martire, una Giovanna d’Arco dei tabloid internazionali , un personaggio estremamente simpatico al centro di un mostruoso aborto della giustizia. [...] Non si tratta di chi ha ucciso Meredith Kercher. A causa di errori nelle indagini, cattiva gestione delle prove, e ogni sorta di pregiudizi, non ci sarà mai probabilmente una ragionevole certezza di colpevolezza (o di innocenza). Quindi, la storia è basata , in parte, su errori e pregiudizi“. E poi tocca la politologia: “Oppure, Il pregiudizio italiano è contro gli americani, che sono considerati arroganti. Il pregiudizio americano è contro gli italiani, che sono pasticcioni, pagliacci. Se l’Europa non ci piace, l’Italia è un obiettivo particolarmente facile della nostra avversione. C’è Silvio Berlusconi. Il primo ministro è considerato, nella maggior parte del mondo, l’incarnazione della natura sopra le righe dell’italiano, con il suo meraviglioso repertorio di aberrazioni e e illogicità. Le regole italiane possono essere usate per giudicare gli italiani perciò, ma non dovrebbe, ragionevolmente, essere permesso che siano applicate a chiunque altro“. Fino ad arrivare al vittimismo cosmico: “Per gli italiani-e, a quanto pare in particolare, per la giuria italiana, che, dopo due anni di procedimento giudiziario, ha condannato la Knox in poche ore, il processo può avere raddrizzato la bilancia giudiziaria con gli Stati Uniti. C’è il pilota militare americano che ha tagliato il cavo di una funivia, uccidendo 20 persone in Italia ( “Strage del Cermis”), e che poi fu assolto da un tribunale militare statunitense. C’è l’agente italiano di intelligence ucciso dai soldati americani in Iraq, mentre liberava una giornalista italiana, per la morte del quale nessuno fu ritenuto responsabile qui. E si potrebbe andare ancora più lontano, come a dire che Amanda Knox è colpevole della guerra in Iraq“. Antiamericanismo per spiegare un verdetto?
HUFFINGTON POST – Più moderato il commento uscito sull’Huffington Post sotto il titolo: “Should the U.S. Get Involved in the Amanda Knox Murder Verdict?” “Pesanti perplessità sono state sollevate sul modo con cui il processo è stato condotto e, in particolare, sul comportamento scioccante del pubblico ministero Giuliano Mignini, che ha usato descrizioni iperboliche della Knox come “She Devil” e “deviata”. Secondo molti esperti legali americani, non c’è alcuna prova fisica che connetta Amanda Knox all’omicidio. Detto questo, l’Italia non è l’Iran o la Corea del Nord. Amanda Knox non è stato condannata in meno di un’ora durante una seduta a porte chiuse, come è stato per Saberi. Né il governo italiano ha nulla da guadagnare a provocare la presidenza Obama, come la Corea del Nord ha fatto il caso Lee e Ling. Pur imperfetto come appare, il processo è stato condotto in modo trasparente, per gli standard italiani, e in conformità con la legge italiana. Inoltre, mentre non vi è dubbio che la Knox è stata vittima di caratterizzazioni profondamente misogine, l’accusa di anti-americanismo è complicata dal fatto che i co-imputati Raffaele Sollecito, e Geuede sono rispettivamente un cittadino italiano, e un nativo della Costa d’Avorio“.
ITALIANI ZOZZONI – Molto più pesante il commento apparso su The Daily Beast, dal titolo “The New Face of Evil”, che la butta prima sul fantasy cinematografico (di certo influenzato dalle arringhe di accusa e difesa), e poi direttamente nello psicologistico, accusandoci più o meno di essere dei porci: “La questione più complessa in questo caso è se Amanda Knox è un’attrice o se è come Amelie, l’ingenua protagonista del film francese che guardava la notte che la Kercher è morta. “Un pò ‘Amelie, un po’ a Little Dark Lady”, diceva un titolo il giorno dopo il verdetto. Questo è stato il tema di fondo in questa storia complessa: la Knox è una peccatrice o una santa, o in qualche modo una combinazione delle due, come la maggior parte di noi? Quando i testimoni hanno descritto i suoi appetiti sessuali, questo ha aiutato ad affibbiarle un ruolo. La Knox è naturalmente sensuale e ha suscitato il desiderio di almeno la metà dei giornalisti maschi. I commenti agli articoli spesso si concludono con: “Io me la farei ” o con altre allusioni sessuali. Avere un’etichetta non vuol dire, ovviamente, essere colpevole. Ma nel contesto di un crimine sessuale, non aiuta. La giuria ha ascoltato fin troppo le sue abitudini in camera da letto, e se l’è immaginata così mentre la guardava carina, seduta davanti a loro in jeans attillati e T-shirt “.
…E BACCHETTONI – Ma la colpa maggiore degli italiani (da chi stava al bar fino all’ultimo membro della giuria) è quella di aver visto nella ragazza un simbolo di perdizione: ” La Knox non è mai riuscita ad abbattere i pregiudizi contro di lei. La giuria ha ritenuto più facile vederla come una peccatrice rapace che come una santarellina dagli occhi blu. Nessuno di coloro che hanno testimoniato a suo favore è stato abbastanza convincente, soprattutto perché nessuno dei suoi sostenitori era in grado di parlare italiano. In qualche modo, un traduttore riduce l’impatto emotivo di una testimonianza sincera. Quando il migliore amico della Knox, Madison Paxton, ha testimoniato di quanto Amanda fosse veramente onesta e innocente la traduzione italiana ha annullato le emozioni della dichiarazione. E forse Amanda stessa è stata troppo onesta. Ha ammesso tutti le sue debolezze. Amava il sesso. Ha fatto uso di droga. Queste non erano le risposte adatte per soddisfare le domande della giuria. E hanno formato il ritratto di un’edonista, una ragazza amorale. Ridacchiò a certe domande. Prese in giro il giudice. Sorridere alle telecamere, arrossire e passare cioccolatini a Raffaele non l’ha aiutata. Quando i due al termine di ogni udienza si allontanavano la stampa scommetteva se durante il tragitto nell’auto avrebbero avuto modo di avere rapporti, o se avessero avuto conversazioni hot. Verso la fine del processo, Amanda ha capito come doveva comportarsi. Ha iniziato a recitare la parte di una sospettata per omicidio invece di una starlet. Ma era troppo poco, troppo tardi. Portava i capelli raccolti , si vestiva con abiti casti. Ha pianto per la prima volta nel processo, ma anche al momento sbagliato per la giuria, quando il procuratore ha descritto come egli immaginava avesse coperto il corpo di Meredith con il piumone. Alla fine, la giuria non si è basata su prove e certezze per condannarla. Ha contato soprattutto l’immagine che Amanda ha dato di se stessa“.
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