Carlo Parlanti e Chico Forti, quei casi che imbarazzano la giustizia americana

di Massimo Martinelli ROMA (8 dicembre) - Franco Frattini ne ha citati due, di casi giudiziari controversi: quello di Carlo Parlanti e l’altro di Chico Forti. Che è un po’ come indicare la punta di un iceberg che affiora dall’oceano: perché sono circa tremila i cittadini italiani detenuti all’estero che potrebbero recriminare qualcosa sulle loro condanne e sulla loro detenzione. Ma scegliendo i nomi di Carlo Parlanti e di Chico Forti, il ministro Frattini ha voluto lanciare un messaggio netto, utilizzando il paludato codice della diplomazia internazionale. Perchè il paragone tra le vicende dei due italiani, che imbarazzano la giustizia Usa e quella di Amanda Knox, è semplicemente improponibile: la giovane americana è stata giudicata con tutte le garanzie che mette a disposizione il nostro codice penale, difesa da avvocati agguerriti e detenuta in una prigione più che dignitosa. Carlo Parlanti, invece, condannato per un presunto stupro ai danni della ex moglie statunitense, non riesce nemmeno a trovarlo, un avvocato. Ne ha contattati cinque, che prima di incontrarlo hanno preteso anticipi sulla parcella e poi si sono dileguati. E vive il dramma di chi ha le prove per essere scarcerato e non riesce a farle valere in udienza. E’ in carcere da due anni e ha già denunciato violenze e pestaggi in cella, inascoltato. Come lui Chico Forti, al quale probabilmente stanno facendo scontare solo un’inchiesta giornalistica sulla morte di Gianni Versace, che metteva alla berlina la polizia di Miami. E’ in carcere da dieci anni per un presunto omicidio, in regime di massima sicurezza. Pure lui chiede soltanto di poter esibire le prove che i tribunali americani non hanno mai accettato di valutare.