per i due ragazzi l'accusa ha chiesto la condanna all'ergastolo con isolamento diurno
Processo Meredith: si attende il verdetto
In camera di consiglio la Corte d'assise di Perugia. Sollecito e la Knox imputati per l'omicidio
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PERUGIA - Questione di ore. Poi ci sarà il verdetto. Si è ritirata in camera di consiglio la Corte d'assise di Perugia per preparare il dispositivo di sentenza del processo per l'omicidio di Meredith Kercher, la studentessa britannica uccisa il primo novembre 2007 nel capoluogo umbro. Del delitto sono imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito. I due accusati si proclamano innocenti. Per Sollecito e per la Knox i pm hanno chiesto la condanna all'ergastolo, con isolamento diurno. Per la stessa accusa è stato già condannato a 30 anni di carcere con rito abbreviato l'ivoriano Rudy Guede.
CHIUSA L'ISTRUTTORIA - Al termine dell'intervento dell'ultimo avvocato difensore, il presidente della Corte d'assise di Perugia, Giancarlo Massei, ha dichiarato chiusa l'istruttoria dibattimentale ed ha congedato i giudici popolari supplenti. Il presidente Massei non ha fornito alle parti alcuna indicazione sull'orario della sentenza, anche se alcune fonti parlano di un possibile verdetto in serata. Sollecito e la Knox hanno lasciato l'aula visibilmente tesi in volto. Sono stati quindi riportati nel carcere di Perugia, ed è previsto che tornino in aula per la sentenza. In aula oggi anche il padre di Sollecito, Francesco, con la moglie e i genitori della Knox con le altre figlie.
Meredith, ultimo scontro in aula |
PARLA IL PADRE DI SOLLECITO - Intanto tra i familiari degli accusati regna la tensione. Anche se Francesco Sollecito, il padre di Raffaele si è detto, al termine del dibattimento, «molto fiducioso» sull'esito del processo. Raffaele Sollecito non ha ancora deciso dove trascorrerà la giornata. Forse stasera incontrerà in aula in genitori di Mez se ci sarà il verdetto. «Se avrò l'occasione - ha detto - offrirò loro il mio conforto. Al di là della tragedia che stiamo vivendo noi, la loro è sicuramente molto più grande». Francesco Sollecito ha detto di sperare «subito in una decisione» da parte dei giudici e che non vengano disposte altre perizie, come pure ipotizzato dalla difesa del figlio. «Qualsiasi perizia - ha sostenuto - prolungherebbe i tempi per la scarcerazione di mio figlio. In questa vicenda un colpevole c' è già (Rudy Guede)». «Sono sempre stato vicino a mio figlio da quando è nato - ha sottolineato ancora Sollecito - ed è un mio dovere rimanergli vicino ora».
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