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Crashgate, Briatore chiede i danni alla Fia

L’ex manager della Renault vuole un milione di euro: «Rovinata la mia immagine»

ROMA, 12 novembre - Flavio Briatore vuole vendetta. E chiede 1 milione di euro alla Fia per l’ormai famosa storia del crashgate, vale a dire l’incidente volontario di Nelson Piquet jr a Singapore 2008 che gli è costato la radiazione dalla Formula 1. Tra poco il suo appello contro la sentenza sarà discusso a Parigi. L’ex manager della Renault, rivela il “Guardian”, non solo chiede l’annullamento della radiazione, ma vuole anche dei soldi come compenso per il danno arrecato dallo scandalo alla sua imagine. Secondo i suoi avvocati, la decisione della Fia è stata infatti chiaramente «influenzata da un eccessivo desiderio di rivincita personale» da parte dell’allore presidente Max Mosley. L’ALTRO APPELLO - Sempre secondo il “Guardian” anche Pat Symonds, capo ingegnere della Renault al tempo dei fatti, presenterà appello contro la sentenza che l’ha condannato a stare cinque anni lontano dalle piste. Per Symonds, il Consiglio Mondiale della Fia ha condotto in maniera impropria gli interrogatori. LA VICENDA - Briatore e Symonds sono stati accusati da Piquet jr di avere organizzato un incidente volontario nel corso del Gp di Singapore del 2008 per favorire la vittoria del primo pilota della Renault Fernando Alonso. Il manager italiano ha sempre negate le accuse, mentre Symonds ha ammesso le sue responsabilità, indicando però in Piquet jr il vero ideatore della pericolosa truffa. La sentenza della Fia fu spietata con Briatore (radiazione), dura con Symonds (cinque anni di squalifica), tenera con la Renault (due anni di squalifica con la condizionale) e tenerissima con Piquet jr (perdonato in considerazione delle sue confessioni).