Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.

giovedì 19 novembre 2009

L'Italiano si evolve ma non tutto dovrebbe essere accettato ...


Ci hanno o c'hanno?

È corretto apostrofare il pronome personale “ci” davanti al verbo avere? Molto spesso mi capita di leggere, sulla stampa, frasi tipo “c’hanno detto che...”. Insomma, ci hanno o c’hanno? ci domanda un cortese lettore di Fiuggi. Nessuna legge grammaticale vieta di apostrofare la particella pronominale ci e l’omonimo avverbio di luogo davanti a parole che cominciano con le vocali e e i: c’entra, ci invitò. Alcuni linguisti ammettono l’apostrofo anche davanti ad altre vocali. Ci sembra un uso scorretto e da condannare. L’elisione è corretta solo se, come dicevamo, la parola che segue la particella comincia con una e o una i al fine di conservare alla consonante c il suono palatale. Davanti alle altre vocali la c acquisterebbe un suono gutturale: ci approvò e non c’approvò; ci andrei e non c’andrei, ché si leggerebbero rispettivamente capprovò e candrei. Per lo stesso motivo bisogna scrivere ci hanno e non c’hanno in quanto si leggerebbe canno. 19-11-2009 — Autore: Fausto Raso — permalink

Il precedessore

Un gentile lettore si domanda e ci domanda per quale motivo si deve dire predecessore e non - secondo logica - precedessore, il sostantivo non deriva dal verbo precedere? Potrebbe essere un caso di metatesi, vale a dire un’inversione di lettere all’interno di un vocabolo come, per esempio, spengere, in luogo di spegnere? Si domanda sempre il lettore. No, gentile amico, lo sarebbe se il sostantivo provenisse - come potrebbe sembrare - dal verbo precedere. Non è, per l’appunto, così. Il vocabolo in questione è di origine schiettamente latina provenendo dal sostantivo del tardo latino praedecessor, praedecessoris, formato con il prefisso prae (prima) e il sostantivo decessor, decessoris, un derivato del verbo decedere (andar via). Il predecessore, quindi, dal punto di vista prettamente etimologico, è colui che è andato via prima. Come si può ben vedere, per tanto, non c’è alcuna inversione di lettere all’interno della parola e il vocabolo è l’italianizzazione dell’accusativo latino praedecessorem. Nel passaggio dal latino all’italiano la maggior parte dei sostantivi hanno perso la consonante finale e nel caso specifico il dittongo ae si è mutato in semplice vocale: predecessore(m). Ci sembra superfluo ricordare che il femminile corretto è - anche se suona male - predecessora e non, come sostengono alcuni pseudolinguisti, preceditrice. Se non le piace, gentile amico, può sempre ricorrere al sinonimo - che francamente riteniamo bruttissimo - antecessore con il relativo femminile antecessora, la cui provenienza è sempre il... latino. 18-11-2009 — Autore: Fausto Raso — permalink

Volere le tre otto

Quest’espressione dovrebbe essere di casa negli ambienti sindacali – nota, quindi, solo agli addetti ai lavori – in quanto riassume le rivendicazioni dei lavoratori della fine dell’Ottocento, quando operai e impiegati si battevano con tutte le loro forze per un’equa suddivisione della giornata in tre parti di otto ore ciascuna: per lavorare, per dormire e per... divagarsi. Oggi questo modo di dire viene adoperato (da chi lo conosce), per lo più, per rivendicare una certa giustizia sociale. 17-11-2009 — Autore: Fausto Raso — permalink

Essere di quarto

I cortesi lettori che hanno svolto l’abolito servizio militare di leva in Marina dovrebbero conoscere questo modo di dire – di uso raro e, quindi, sconosciuto ai più – che significa essere di turno nello svolgimento di un determinato compito, ma soprattutto in servizi di sorveglianza e simili: «Domani, amico mio, non posso venire, sono di quarto in ufficio». L’espressione, dicevamo, è tratta dal gergo della Marina dove, un tempo, si definiva così il turno di guardia che aveva la durata di quattro (quarto) ore. Di significato affine la locuzione essere di settimana, vale a dire essere tenuti a svolgere un turno di servizio... settimanale.

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