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Da lontano arrivavano i segni della pioggia.
Lampi di luce illuminavano il cielo, e non era notte fonda
Rimbombanti tuoni echeggiavano nell’etere .
Spaventando uomini e animali.
Il terreno irrorato dalla pioggia battente
Faceva salire alle narici il suo particolare odore.
Le fosse sull’asfalto colme d’acqua,
Il vento nella folle corsa le svuotava.
diffondendo un suono che si confondeva con le note
Di un tango Argentino.
Suonate da un organetto di un Maestro!
Vestito di povere cose.
La testa coperta da un copricapo catalano
Ne definiva lo stile, era di un Maestro straniero.
La strada era deserta.
Finestre e balconi con persiane calate
A riparar la pioggia che cadeva a scrosci
Nessuno si faceva vedere a donare qualcosa.
La musica però non si fermava.
Sfidava agilmente anche le avversità
Quando si avvicinò al mio balcone
Cercai di ripagare ….a tanto portamento .
Ma! Non ebbi il tempo di fermarlo.
Era passato già. Attesi il suo ritorno.
Vedendolo sbucare agitai le braccia, per farlo avvicinare.
Quando si accorge del mio atto umano.
Si mise a suonar solo per me.
Una serenata
2 commenti:
molto bello e triste
Grazie Donna (frau)...
TANGO TANGO....SEXY !!! REXY !!
ahaahahahaahaha.....MRS LAMBRETTA LOVES YOU !!!!
KISS/ BACI...MUAAAAAAAAAA !!!
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