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domenica 8 novembre 2009

Flavia Pennetta avvolta con il tricolore. Ap

Pennetta,
punto decisivo
All'Italia
la Fed Cup

Flavia Pennetta batte Melanie Oudin 7-5 6-2 e regala alle azzurre il punto decisivo sugli Stati Uniti. Una vittoria mai in discussione contro le giovani americane. E' la seconda volta che l'Italia vince il trofeo: la prima nel 2006

L'abbraccio tra Corrado Barazzutti e Flavia Pennetta. Ap
L'abbraccio tra Corrado Barazzutti e Flavia Pennetta. Ap

REGGIO CALABRIA, 8 novembre 2009 - L’Italia vince la seconda Fed Cup della storia e, dopo la terza finale negli ultimi 4 anni, con due singolariste di livello medio-alto come Flavia Pennetta (n. 11 del mondo) e Francesca Schiavone (16), e le vittorie stagionali di Coppa contro Francia e Russia, legittima il titolo di numero 1 del mondo che la Federazione internazionale le assegna. Mettendo l’Italia davanti a Russia e Stati Uniti, nazioni sicuramente più presenti fra le prime 10 del ranking e negli Slam. Il successo vero delle azzurre sta nell’esempio di unità e continuità e affezione che questo gruppo, Flavia, Francesca, più Roberta Vinci e Sara Errani, hanno dimostrato negli anni, sia con la maglia azzurra che nei tornei. Con progressi costanti e attggiamenti sempre positivi, il miglior traino per un movimento "di quantità che cerca un numero uno di qualità assoluta", come sottolinea il presidente della Itf, il faentino Francesco Ricci Bitti. "E l’Italia donne è a metà strada".

vittoria mai in discussione — Questo è il vero messaggio che arriva da Reggio Calabria, perché l’affermazione sulla squadra del futuro Usa, la 18enne Melanie Oudin e la 20enne Alexia Glatch, non è stata in discussione. Nè nella prima giornata, nè nella seconda. Così come dicono i tre singolari vinti in due set, sia pure con qualche lapsus di tensione (troppa) delle veterane azzurre che, non dimentichiamo, hanno potuto mettere in campo - sul campo sabbioso che s’erano scelte e davanti a un pubblico appassionato -, l’esperienza dell’età (27 anni Flavia, 29 Francesca) e di una maggiore militanza fra le professioniste (e anche in tornei e partite importanti) delle due bambine americane, tradite dalla rinuncia dell sorellone Williams. E l’esperienza, insieme all’unità del gruppo potrà essere l’atout anche del prossimo anno, per un nuovo trionfo, visto il tabellone che, il 6-7 febbraio vede le azzurre in trasferta in Ucraina, contro le abbordabili sorelle Bondarenko, e quindi con la vincente di Repubblica Ceca-Germania, un altro confronto più che possibile, per accedere ad un’altra finale e difendere degnamente la Coppa. La partita che decide, la vince, com’è giusto, Flavia Pennetta, che vince il duello fra le numero 1, contro la Oudin, cioé due protagoniste dei quarti degli ultimi Us Open. È un duello che finisce ancora in due set, in un’ora 26 minuti, per 7-5 6-2, e che riserva qualche brivido un po’ per paura della pioggia che incombe sin dal mattino e impregna l’aria, un po’ per qualche timore che attanaglia ancora la brindisina sul 4-1. Quando Flavia è avanti di un break, ma salva una prima palla break con l’ace, e quindi sbaglia troppo sul 5-4 quando serve per la prima volta per il set e si fa invece riprendere sul 5-5. Poi però, se la cava d’esperienza, grazie a qualche tremolio della 18enne che ha di fonte, la volitiva Oudin, ancora un po’ acerba, però ad altissimo livello e con buchi neri su rovescio e in difesa. E, una volta sul 7-5, il match è azzurro. Come la finale.

1 commento:

rosarossa ha detto...

Grandine ma questa Pennetta e' brutta sono barassutto se la puo' alzare ahahahaahaahaah

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