Una ragazza dell'alloggio De Lollis dell'Università La Sapienza di Roma ci racconta la situazione dello studentato
Daniela è una delle tante studentesse fuori sede che studia a La Sapienza di Roma. È risultata idonea nelle graduatorie di Laziodisu e vive in una delle più famose case dello studente della Capitale: il De Lollis. Questo studentato confina con la città universitaria, tant'è che basta attraversare la strada per trovarsi di fronte a una delle tante entrate de La Sapienza. Prima di abitare al De Lollis ha vissuto al Civis un altro studentato della capitale che, a differenza dell'altro, è molto lontano dalla città universitaria. Abbiamo quindi parlato con lei che, oltre a descriverci le numerose condizioni di disagio ci ha introdotto anche nelle questioni che si sono discusse all'assemblea del 28 aprile tra i ragazzi dello studentato e alcuni responsabili di Laziodisu. Questi ultimi si sono dimostrati sensibili al dialogo e alle richieste dei ragazzi e, con loro, cercano di migliorare le condizioni di vita degli studenti che, intanto, sono queste. In che condizioni è la Casa delle studente dove vivi? Il De Lollis, come le altre case dello studente a Roma sono in condizioni pessime. Ora vivo al De Lollis, ma prima ero al Civis. Spiegaci meglio la situazione... Il Civis, più vecchio del De Lollis, si trova vicino allo stadio Olimpico, in una zona lontanissima dall'Università. Le residenze nuove, assegnate quest'anno, sono ancora più distanti. Le hanno messe a disposizione perché devono chiudere il De Lollis per ristrutturarlo e per sopperire alla mancanza di posti in generale. Stanno ristrutturando il De Lollis quindi? Al De Lollis ci sono due ale in ristrutturazione e un'altra che doveva essere chiusa, ma che siamo riusciti a far tenere aperta in attesa che finiscano i lavori per non rimanere senza posto. Ci sono ritardi con i lavori però, quindi le palazzine non le hanno ancora finite e hanno costretto gli studenti a spostarsi in queste nuove residenze. Ora siamo in pochi e le condizioni strutturali sono precarie. Avete i bagni in camera o al piano? I bagni sono in comune, ce ne è uno per ogni corridoio. Se non sbaglio siamo duecentocinquanta per ogni ala, più o meno. Quindi possiamo dire che c'è un bagno per ogni dieci stanze. Le stanze come sono? Le stanze sono singole o doppie, la maggior parte sono singole. Al Civis invece, oltre alle singole e alle doppie, ci sono anche stanze triple, ma comunque il numero dei bagni per piano resta invariato. Sono arredate con un comodino, una scrivania, un letto e un armadio. L'anno scorso ci hanno proibito di avere qualcosa in più, anche se nostro. Per esempio, non si può comprare e mettere una poltrona in stanza. A me addirittura hanno buttato il materassino su cui facevo yoga perché non si può tenere nulla di esterno all'arredamento ADISU. Per lavare i vestiti come fate? Non c'è la lavatrice da noi e neanche un servizio di lavanderia. Avevano detto che avrebbero fatto delle convenzioni con delle lavanderie, ma questo servizio non è mai stato realizzato. Quindi, per lavarci i vestiti dobbiamo prepararci un borsone con i panni sporchi e andare nelle lavanderie a gettoni. La cucina dove si trova? La cucina non c'è e manca anche al Civis. Il ragionamento è che la cucina non serve perché c'è il servizio mensa che però è chiusa il sabato sera e tutta la domenica e, inoltre, la colazione non la servono. C'è da considerare anche che non possiamo tenere nessun tipo di elettrodomestico in stanza, per cui non possiamo farci nemmeno un caffè con un fornello elettrico. Praticamente siamo costretti a mangiare fuori. Inoltre, la mensa, pur non avendo le cucine, noi la paghiamo. C'è un servizio di pulizia? Sì. Le pulizie vengono fatte una volta al giorno, ma per tutte quelle persone non sono sufficienti. Inoltre, gli edifici e gli impianti sono talmente fatiscenti che cadono a pezzi. Nel bagno del De Lollis ti cadono in testa le gocce che scendono dal bagno di sopra. Le condizioni igieniche sono precarie. Potete usufruire di servizi aggiuntivi, come Internet? Internet non c'è. Questo è molto curioso perché la casa dello studente è di fronte a La Sapienza che è dotata di rete wireless, però se attraversi la strada ed entri al De Lollis il wireless non c'è più. Abbiamo un servizio di vigilanza inoltre. Di giorno ci sono i portieri e di notte si appoggiano a una ditta esterna. La sorveglianza, però, è in diritto di entrarti in camera quando vuole. Possono entrare in qualsiasi minuto, senza considerare in quali condizioni tu possa essere in quel momento, per vedere cosa stai facendo e con chi. Se bussano e tu non rispondi, loro entrano. Pagate qualcosa di tasca vostra o siete coperti da una borsa di studio? Noi usufruiamo di una borsa di studio di 4.200 euro e dalla seconda rata della borsa ci detraggono il costo abitativo pari a 139 euro al mese, di fatto 1300 euro per i dieci mesi in cui abbiamo la casa. Ci sono stati problemi con il bando uscito a settembre scorso, puoi spiegarci meglio? A settembre hanno cambiato il bando, proprio quando dobbiamo consegnare i moduli. I crediti per entrare si accumulano entro agosto, quindi, cambiando il regolamento ad agosto non c'è più la possibilità di fare nulla per rientrare nelle graduatorie. Noi chiediamo più case e le chiediamo più vicine all'Università, non si possono impiegare due ore per andare a lezione. Hai più volte nominato il Civis, puoi dirci brevemente come è la situazione lì? Il Civis è peggio che andar di notte. Almeno il De Lollis mantiene una parvenza di pulizia, al Civis invece non c'è controllo. La notte, quando pioveva, gli scantinati si allagavano. I muri sono spugne: piove e l'acqua si raggruppa nello scantinato. I bagni sono quelli di 50 anni fa, c'è una porta e un water, ovviamente da condividere con il resto degli studenti del piano. D'estate nei giardini, si organizza il cinema estivo per Roma Estate e già alle 17 accendono le casse, per cui non si può più studiare e giugno è in piena sessione d'esame. L'inchiesta di Studenti Magazine sugli alloggi per studenti
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