Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.

giovedì 3 settembre 2009

Il fondo per la salute

http://www.napoli.com/ Il fondo per la salute Le conseguenze della sua entrata in vigore dal 01.01.09 Dall’inizio del prossimo anno, nel 92% dei casi, i 72 milioni degli obbligatoriamente assicurati in Germania per la malattia ( Dei quali 51 milioni paganti ), saranno chiamati a versare maggiori contributi per la loro assicurazione senza però poter sperare in un qualche miglioramento della qualità della loro assistenza sanitaria. Se quello dell’aumento dei contributi per la maggioranza di lavoratori e datori di lavoro è la conseguenza più evidente che seguirà all’entrata in vigore della riforma sanitaria, a tutti nota sotto il nome di Gesundheitsfonds, molte sono le ulteriori novità introdotte e tali da indicare un significativo abbandono di molti principi da sempre presi alla base per la regolamentazione della materia. L’idea di creare un “Fondo” per garantire finanziabilità e futuro dell’attuale sistema sanitario era iniziata a circolare all’inizio del 2006 e da subito aveva creato dubbi e perplessità sia all’interno delle forze politiche al governo che in quelle all’opposizione. Polemiche che non si sono sopite neanche ora con la definitiva approvazione della legge, se non passa giorno senza che parlamentari, esperti, rappresentanti delle professionalità interessate, non chiedano un ripensamento disegnando foschi orizzonti per il futuro dell’assistenza sanitaria, alquanto appassito fiore all’occhiello del sistema sociale tedesco. Per i fautori la riforma, il sistema attuale non garantirebbe una effettiva concorrenza tra le varie casse essendo sin dall’inizio chiaro, anche per gli obblighi imposti ad alcune di esse dal legislatore ( Vedi per le AoK ), quelle che possono offrire ai propri assicurati migliori condizioni e servizi e quelle che invece saranno costrette ad indebitarsi. Da ciò l’idea della creazione del fondo che, provvedendo a ridistribuire le contribuzioni versate dagli assicurati dovrebbe porre le basi per un corretto sistema concorrenziale e portare conseguentemente a futuri sensibili risparmi. Totalmente di altro parere i detrattori, che vedono nell’introduzione del fondo solamente la nascita di un monstrum burocratico che porterà a maggiori costi e la fine della già poca concorrenza esistente tra le varie casse. Per costoro inoltre il fondo è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità della grossa coalizione di addivenire a riforme degne di questo nome e capace solo di sfornare insoddisfacenti compromessi che stanno portando ad un declino del sistema “Germania” nel suo insieme. Sempre per i contrari infine i calcoli fatti dal governo sarebbero sbagliati non avendo tenuto conto né degli aumenti di onorario promesse ai medici, né delle necessità degli ospedali né tanto meno delle conseguenze che la attuale crisi finanziaria avrà sul mercato del lavoro. Ma vediamo in pillole, visto l’argomento, cosa effettivamente succederà dal gennaio prossimo: 1. Per la prima volta sarà il governo a fissare la percentuale che gli assicurati saranno tenuti a versare per la loro copertura assicurativa. Questa sarà nel prossimo anno pari al 15,5% dello stipendio lordo. ( L’ 8,2% sarà a carico del lavoratore mentre al 7,3% rimane fissata la quota del datore, quota destinata a rimanere costante, in quanto solo il dipendente sarà tenuto a pagare eventuali aumenti stabiliti dalle casse ). A questo si aggiungerà un contributo statale discendente dagli introiti fiscali, e quindi anche a carico dei privatamente assicurati, quale aiuto per l’assicurazione dei minori, questo, per l’anno 2009, sarà pari a 4 miliardi di euro. 2. Secondo il ministero della sanità quanto così racimolato dovrebbe coprire il 100% dei costi e solo nel momento in cui la copertura stessa scendesse al 95% l’esecutivo sarà costretto a decidere un aumento delle contribuzioni. 3. Quanto sopra indicato confluirà poi nel “ Fondo “ che, dopo aver calcolato quanto in media è stata la contribuzione per assistito, provvederà a rimettere alle varie casse le somme spettanti per il numero dei loro associati. Oltre a tale contribuzione diciamo così “ Base “ queste riceveranno un ulteriore sostegno finanziario per i loro assicurati affetti da gravi patologie e malattie croniche, questo sempre per garantire una migliore parità tra di esse. ( Secondo un recente servizio televisivo, alcune casse minori starebbero già facendo pressione presso i medici affinché aggravino le diagnosi per alcuni loro pazienti in modo da ottenere per gli stessi maggiori contributi dal fondo ). 4. Le casse che riusciranno a risparmiare potranno restituire ai propri assicurati parte della contribuzione loro versata, quelle che invece si ritroveranno in passivo saranno costrette a pretenderne dagli stessi di ulteriore ; sino ad un massimo di 8€ mensili e comunque non più dell’ 1% dei redditi degli interessati. Questo in sintesi il tenore della riforma. Non bisogna essere dei grandi indovini per pronosticare che, almeno all’inizio, questa non porterà ad alcun aumento della concorrenza tra le casse e quindi a risparmi per gli utenti, ma anzi eliminerà quella poca esistente. Di sicuro è anche che il momento della sua entrata in vigore non è dei più felici. Mentre infatti tutte le istituzioni finanziarie internazionali consigliano, per sostenere i consumi, di abbassare le tassazioni e di migliorare il rapporto brutto/netto in busta paga, l’aumento dei contributi e quindi del costo del lavoro, appare una scelta sicuramente non in sintonia con tale necessità. Da ultimo è da rilevare anche in questa occasione la grave discrepanza tra la realtà della politica e quella effettivamente vissuta dai cittadini. Sempre meno medici, specialmente in provincia, sempre più grande il divario di trattamento tra pazienti privati ed obbligatoriamente assicurati, sempre più necessaria di conseguenza la stipula di assicurazioni integrative, sempre meno efficiente l’assistenza ospedaliera. Se il 70% degli studenti di medicina, secondo un recente studio, esprime la volontà, una volta laureatosi, di andare ad esercitare all’estero, non sarà sicuramente l’istituzione di un Fondo, per capirci, a guarire il sistema dell’assistenza sanitaria. Dr.Remigio Ciotti Coordinatore Naz. Patronato Acli Germania

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