Arsenale nascosto sotto la statua di San Pio
Droga: 250mila euro in due giorni
Pistole e fucili per «difendere» la piazzetta di spaccio
In un appartamento si coltivava cocaina in casa
NAPOLI - Un piccolo arsenale nascosto sotto il piedistallo della statua di Padre Pio. Nascondiglio che gli spacciatori di Scampia reputavano perfetto per occultare le armi. I carabinieri hanno scovato fucili e pistole nella piazzetta del lotto «G» del degradato quartiere napoletano. Utili in caso di «necessità». La vasta operazione antidroga ha portato alla luce circa 400 kg di sostanze stupefacenti (tra cocaina, eroina, hashish e marijuana) per un valore stimato di 15 milioni di euro oltre a 250mila euro in contanti, ovvero l'incasso di due giorni di «lavoro». Tutto è stato sequestrato nel blitz avvenuto la scorsa notte tra il quartiere di Scampia e Mugnano, comune dell'hinterland.
COCAINA «FATTA» IN CASA - I militari hanno anche scoperto un appartamento, sempre a Mugnano, dove con molte probabilità si coltivava coca. Infatti sono stati trovati oltre tremila semi, ora all’esame di esperti botanici, e potenti fertilizzanti. Sono complessivamente sette le persone finite in manette. Nei due appartamenti di Scampia i carabinieri hanno anche scoperto una sorta di «cassa continua» della camorra dove i pusher versavano il denaro che veniva poi prelevato dai vertici dell’organizzazione.
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PANETTI «TAROCCATI» - I pusher di Scampia, secondo i carabinieri, avevano trovato anche il sistema di confezionare il panetto di droga «tarocco». Praticamente «tagliavano» la cocaina e riuscivano a rivenderla come pura ingannando così anche le persone più esperte. Sui panetti, compressi con l’utilizzo di una potente pressa idraulica, venivano anche apposte le forme, simili a quelle trovate sulle confezioni di droga provenienti dal sud America. Così da 500 grammi di cocaina i trafficanti ne avrebbero ricavato oltre un chilo. La coca pura - di solito un centinaio di grammi su un panetto da un chilo - veniva messa all’estremità in modo da trarre in inganno chiunque interessato all’acquisto volesse assaggiarla. A scoprirlo sono stati i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna, coordinati dal tenente colonnello Fabio Cagnazzo.
(che pazzia ).DonnaS.
1 commento:
Napoli ha governanti inetti, gente di vecchio stampo politico che non fa nulla per una citta' destinata alla rovina
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