Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.

venerdì 17 ottobre 2008

Napoli sotto la Statua della Libertà di Mario Caruso Altre di Cronaca Commenta Invia Articolo Stampa Text Size Non si può avere l’interno della casa pulito e l’ingresso sporco. Peggio ancora è pubblicizzare, cioè convincere la gente, che la casa è tutto uno splendore. Signori, non ci crede più nessuno, non vi crede più nessuno! Per un turista che viene a Napoli, anche per un tocco e fuga, tre rinunceranno alla visita dopo aver ascoltato e soprattutto dopo aver visto gli scatti fotografici che testimoniano di una città sempre più sporca e pericolosa per le strade colabrodo, per il traffico non più disordinato (magari…) ma lentissimamente lento, velocissimo solo per i motorini guidati dai ragazzi che non arriveranno mai al “7 in condotta”. E’ subito scomparsa la striscia, comparsa solo per poche ore tra le colonne di una storica piazza napoletana: “ Non più pacchi ma bugie…”. Cancellata la minicrociera (avrebbe comportato la spesa di un milione di euro…) sulla “Melody”, la nave che avrebbe dovuto ospitare imprenditori di mezzo mondo allo scopo di questionare un po’ di progetti per lo sviluppo della città, gli scienziati del turismo sono partiti per il Columbus Day a Novaaaaiorca (spesa 200mila euro e qualcosa in più…). Si sa tutto sui primi giorni della visita americana, alloggi, ricevimenti, menù con “rigatoni Vesuvio” e sfogliatella con i sapori e i “colori” di Napoli. Ma c’è un seguito: i più importanti tra gli ospiti degli ospiti importanti della colonia napoletana in USA che hanno partecipato al Columbus Day, hanno guadagnato (a pagamento…) un posto al “tavolo assessorato” per la cena del 17 ottobre. La “oktoberpizzafestnapul’è” non è passata sotto silenzio. La colonia napoletana è ben nutrita e in USA, come è arcinoto perché da mesi è tra le prime due notizie dei tg e nelle aperture delle pagine dei quotidiani, si è alla vigilia delle elezioni presidenziali. Due piccioni con una fava? Questua per il turismo e una botta alla campagna elettorale? Forse per sciogliere questo irragionevole dubbio il New York Times ha dedicato un servizio (ingigantito a Reportage…) sulla città di Napoli, dove i signorotti del bassolinismo di quartiere punterebbero alla cultura per riemergere dal mare dell’immondizia. Alcuni passaggi tra la realtà museale con Nicola Spinosa e il lamento del direttore del “Madre” sulla inconsistenza della pubblicità per le mostre che nasce e muore a Napoli. Un quotidiano nazionale, dichiaratamente di sinistra, riporta nelle pagine dedicate alla Campania un sunto dell’articolo-reportage del quotidiano americano e lo ritiene poco generoso per Napoli. “I turisti non sono tornati neanche dopo l’annuncio della fine dell’emergenza rifiuti”. Perchè? Michael Kimmelman è stato a Napoli qualche mese fa, certamente quando Claudio Velardi aveva già accettato il regalo da Bassolino, cioè l’assessorato al Turismo della Regione Campania. Kimmelman descrive un angolo dello studio dell’assessore in Via Santa Lucia dove sono stati inchiodati al muro una serie di manifesti per far dimenticare la delittuosa storia dei rifiuti: “Monnezza a chi?” …è la strisciata sulle gigantografie pubblicitarie…! A chi? Allo spiritillo? Anche sulle fiction il Times fa una riflessione: “Due attori di Gomorra sono finiti in cella”. Uno è noto, chi è l’altro? Napoli, la città delle emozioni, è solo un puntino sotto l’interrogativo. 15/10/2008

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