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venerdì 14 agosto 2009

Tino Buazzelli

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Tino Buazzelli nei panni di Nero Wolfe

Agostino "Tino" Buazzelli (Frascati, 13 settembre 1922Roma, 20 ottobre 1980) è stato un attore italiano di teatro, cinema e televisione.

Indice

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Biografia

Dopo aver conseguito il diploma dell'Istituto Magistrale, studiò all'Accademia d'arte drammatica dove conseguì il diploma nel 1946, e iniziò la carriera di attore teatrale nel 1947 con la compagnia Maltagliati-Gassman, ottenendo subito ottimi giudizi critici nelle sue intepretazioni di lavori teatrali quali "Ora tutti miei figli" di Arthur Miller, "Casa Monastiera" di Dennis Aniell e "L'aquila a due teste" di Jean Cocteau, prima di diventare capocomico.

Il cinema

Esordisce nel cinema interpretando una piccola parte nel film "Il cavaliere misterioso", diretto nel 1948 da Riccardo Freda. In seguito apparirà in più di 20 film in svariati ruoli, spesso da comprimario e talvolta anche come "spalla" di comici affermati quali Totò e Renato Rascel.

Il Teatro : gli inizi

Brecht e Strehler

Considerato tra i massimi interpreti brechtiani del Novecento, è tuttora ricordato per la magistrale interpretazione di Galileo de' Galilei nella "Vita di Galileo" diretto da Giorgio Strehler nella stagione 1962/1963 al Piccolo Teatro di Milano. L'incontro con Strehler risaliva al 1952, quando il regista lo chiamò per mettere in scena "Elisabetta d'Inghilterra" di Ferdinand Bruckner, "Il revisore" di Nikolai Gogol e "Sei personaggi in cerca d'autore" di Pirandello.

Nel 1955, in compagnia di Renzo Ricci, Giorgio Albertazzi ed Anna Proclemer, compie una lunga tournée in Sudamerica. Tornerà sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano solo nel 1959, con "Platonov" di Anton Cechov.

La prosa radiofonica

La televisione

Sempre nel 1959 Buazzelli esordisce in televisione, apparendo in una riduzione per il piccolo schermo di "Rabagas" di Sardou. Sarà proprio il mezzo televisivo che contribuirà in larga parte alla sua notorietà, non solo con la sua partecipazione all'edizione 1960-61 di "Canzonissima", ma anche con le sue interpretazioni di sceneggiati tratti da opere teatrali quali "Il malato immaginario" di Molière per la regia di Silverio Blasi nel 1963, "Charlow e le figlie" di Turgenev, diretto da Giandomenico Giagni nel 1966, il "Circolo Pickwick" diretto da Ugo Gregoretti nel 1967 e "Tartarino sulle Alpi" di Daudet, diretto da Edmo Fenoglio nel 1968. Assolutamente indimenticabile, e forse insuperato, nella parte del giudice Cust in "Corruzione al Palazzo di Giustizia" di Ugo Betti, diretto da Daniele D'Anza nel 1966.

Nero Wolfe

Ma l'apice della sua popolarità lo raggiunse interpretando il personaggio dell'investigatore privato Nero Wolfe, creato da Rex Stout, in una serie di dieci telefilm trasmessi tra il 1969 e il 1971, diretti da Giuliana Berlinguer, interpretati anche da Paolo Ferrari (nel ruolo di Archie Goodwin) e Pupo De Luca (nel ruolo del cuoco svizzero Fritz Brenner). Lo sceneggiato raggiunse 19 milioni di spettatori di media a puntata, superando persino il Commissario Maigret interpretato da Gino Cervi.

Nel 1970, oltre che interprete, fu anche sceneggiatore e regista di "Papà Goriot", ispirato al celebre romanzo di Balzac. Ancora nel 1978 diede una magistrale interpretazione del protagonista dello sceneggiato "Il balordo", tratto dall'omonimo romanzo di Piero Chiara per la regia di Pino Passalacqua. Le sue ultime interpretazioni televisive furono il "Faust" diretto da Leandro Castellani nel 1977 per la Rai, e come conduttore dello spettacolo "Il piatto ride" per l'emittente privata romana "Video Uno".

Era sposato con la soubrette del teatro di rivista milanese Ermellina Banfi.

Dotato di una dizione perfetta e inconfondibile e di un timbro di voce caldo e armonioso, Buazzelli seppe trarre partito dal contrasto tra la sua stazza ingombrante e l'eleganza del gesto e della parola per creare un tipo umano insieme vigoroso e ombroso, a tratti sognante, capace di passare naturalmente dal comico al drammatico.

Filmografia

3 commenti:

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