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mercoledì 26 agosto 2009

Ancellotti is doing well in UK

Ancelotti: "Mi tengo Deco Intervistato da "Champions", la rivista ufficiale della Uefa Champions League, il tecnico del Chelsea "conferma" il portoghese: "Ci dà qualità in mezzo al campo". Poi parla dei trionfi europei col Milan: "Preferisco la Coppa vinta nel 2003, ma anche la vendetta sul Liverpool nel 2007 mi ha dato un gusto speciale. Il più grande talento che abbia mai allenato? Zidane" Mail Stampa 16 commenti OkNotizie badzu Facebook Gazzatown Carlo Ancelotti con Ashley Cole. Ap LONDRA, 26 agosto 2009 - Tempo di Champions League. Stasera si chiude il discorso "preliminari", domani a Montecarlo si terrà il sorteggio della fase a gironi. Un momento sempre molto delicato e atteso da tutti i club coinvolti, dai meno forti a quelli di prima fascia. Parlando di squadre favorite per la vittoria finale, non si può certo dimenticare il Chelsea, che negli ultimi due anni è andato molto vicino al trionfo, prima di cedere sul più bello. "Champions", il magazine ufficiale della Uefa Champions League, ha voluto sapere cosa ne pensa Carlo Ancelotti: il nuovo tecnico dei Blues, intervistato da Sheridan Bird, ha parlato delle sue emozioni e dei suoi ricordi legati ai trionfi europei. nessuno come zidane — "La finale più bella? Quella del 2003, la prima Champions League vinta da allenatore - racconta Ancelotti -. Naturalmente anche la vendetta sul Liverpool, nel 2007, mi ha dato un gusto particolare. Credo che il Milan 2003 avesse grandissima qualità tecnica, superiore anche a quella del Milan in cui giocavo nel 1989. Quella era una squadra con maggiori doti atletiche". Parlando di tecnica, alla domanda su chi sia il giocatore più talentuoso da lui allenato in carriera, il tecnico dei Blues risponde: "Zidane, il più bello da vedere. Ma ho avuto la fortuna di lavorare, da giocatore e da allenatore, anche con altri campioni. Per esempio, attaccanti puri come Van Basten, Inzaghi, Shevchenko, Trezeguet, Ronaldo e Drogba. Sono giocatori che hanno un fiuto del gol innato, non è qualcosa che si possa insegnare". moduli e qualita' — Da calciatore, Ancelotti era invece un centrocampista con caratteristiche molto ben definite. "Se devo scegliere un giocatore in cui rivedermi, direi Obi Mikel - dice l'ex tecnico del Milan -. Ma al Chelsea serve anche qualità in mezzo al campo e quella la può dare Deco, che penso di utilizzare in questo ruolo. Poi bisogna sempre valutare le cose secondo il modulo che decidiamo di adottare. Può cambiare molto: quando giochiamo col rombo, per esempio, ho bisogno di terzini che spingano, mentre se schiero due esterni puri in fascia, i laterali difensivi possono anche proporsi di meno". Nelle prime partite ufficiali, Ancelotti ha cambiato faccia più volte al Chelsea, mandando in campo i Blues con disposizioni tattiche differenti. Un'arma in più per dare la caccia a quella coppa che il club londinese insegue da tanto, troppo tempo.

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