Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.

domenica 19 aprile 2009

www.Napoli.com Ritorna la pirateria, un fenomeno antico, ben noto già presso gli Etruschi, i Greci e i Romani nel mondo antico. Nel Medioevo Vichinghi e Danesi si distinsero per audacia e crudeltà, i Saraceni seminarono poi terrore e morte nel XVI secolo.Nel XVII secolo il Mar delle Antille diventò una sorta di quartier generale nonché rifugio dei pirati, denominati anche bucanieri e filibustieri ( termini derivanti dal francese boucan e filibustier), da non confondere tuttavia con i Corsari, considerati combattenti al servizio di una nazione, con l’autorizzazione del governo (la “lettera di corsa”) a rapinare navi mercantili nemiche.Corsari furono, ad esempio, Sir Francis Drake, Sir John Hawkins, i cosiddetti sea-wolves (lupi di mare) al servizio dell’Inghilterra, i quali avevano l’ordine di attaccare e depredare le navi spagnole.Dunque la pirateria, un fenomeno sempre presente lungo il corso dei secoli, a quanto pare, è ancora molto attuale. I pirati di oggi hanno armi sofisticate però, anche se usano le stesse tecniche di abbordaggio.Dal 2006 ad oggi poi un’escalation degli assalti ha consegnato nelle mani dei pirati somali circa una ventina di imbarcazioni e 340 membri degli equipaggi, tra cui anche 10 Italiani dopo il recente sequestro del Bucaneer, un rimorchiatore. Tra gli ostaggi ci sono anche tre giovani di Torre del Greco, i quali si erano imbarcati per affrontare l’attuale crisi economica. Le loro famiglie stanno vivendo ore d’angoscia, soprattutto dopo il blitz degli USA che ha causato la morte di tre rapitori, per cui ora si temono ritorsioni.Come mai il fenomeno sta ritornando con tanta virulenza soprattutto in Somalia?Secondo lo studioso Matteo Guglielmo, autore di “Somalia - le ragioni storiche di un conflitto”, l’attuale crisi politico-economica della Somalia, meno nota di quella del Darfur ma non meno grave( crisi per di più acuita dall’interruzione dei flussi umanitari), è la causa principale che spinge molti verso la pirateria.Egli sottolinea,infatti, che dopo la caduta di Merca nelle mani degli islamici Shabab, molti Somali che un tempo facevano grossi introiti con numerose attività, ora probabilmente gestiscono a Dubai o a Nairobi i traffici su bottini e riscatti dei prigionieri catturati, mentre i pirati provenienti dalle regioni più povere del paese, come il Puntland, intascano solo un minima parte dell’incasso. In conclusione, asserisce che il fenomeno va affrontato con fermezza sulla terraferma, prima che diventi più grave e rappresenti un serio pericolo anche per l’Italia.Ormai i pirati alla “Johnny Depp”, o quelli di L. Stevenson nell’ I”Isola del Tesoro” o il Sandokan di Salgari, hanno perso il loro fascino e ci chiediamo se dietro la pirateria, come dietro tutti i tipi di criminalità organizzata e globalizzata, non ci siano sempre le stesse cause legate a corruzione, sfruttamento e facili guadagni da un lato, dall’altro miseria e disperazione di chi non sa come sopravvivere.

4 commenti:

SenzaTette ha detto...

Parliamo di pirateria mi affascina

Anonimo ha detto...

senza tette ma i pirati ci piacciono quelle con le tette grosse, come la mettiamo?

Anonimo ha detto...

non capisco perche i paesi non invadono la Somalia che e responsabile e acchiappano i pirati

The Best ha detto...

I pirati non sono ufficialmente riconosciuto da quel poco di governo ufficiale che esiste in Somalia

Welcome to my page

Buongiorno Buonasera Buonanotte... ovunque vi troviate
se vuoi scrivere su questo blog devi sottoporre la tua candidatura scrivendo a questo indirizzo


notanothertrueman@controinfo.com

e se accettata verrai invitata a iscriverti. L'invito verra' mandato all'indirizzo specificato = if you want to write on this blog send your email address to

notanothertrueman@controinfo.com

if accepted an invite will be sent to the specified email

Archivio blog

Lettori fissi