Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.
martedì 31 marzo 2009
"Prendiamoci un caffè". E’ forse l’esortazione collettiva più frequente a Napoli, motivo d’aggregazione e distensione quotidiana, al lavoro come nel tempo libero. La bevanda nera è senza dubbio il pretesto per una chiacchierata in leggerezza, e viceversa le chiacchierata pretesto per un piacevole caffè.
A Napoli il caffè è un rito che è pure business. Una tradizione talmente salda da aver consacrato in Italia e nel mondo “l’espresso napoletano”; un rito che affonda le sue radici nel 1700 quando nell’antica capitale duosicula si beveva almeno una tazzina al giorno.
Di qui un passo fondamentale nella storia del caffè a Napoli: l’invenzione nel 1800 della “caffettiera napoletana” che alternava il metodo di preparazione per decozione alla turca al metodo di infusione alla veneziana, con un sistema a doppio filtro. Si passò poi all’adozione in larga scala della “macchina per espresso” nel 1900 che era molto difficile da maneggiare, ma di cui i napoletani divennero subito abili maestri.
Ma perché chiunque metta piede a Napoli resta attratto dalla “tazzulella”? Il segreto della miscela napoletana è racchiuso nella particolare tostatura, che conferisce alla miscela una più scura colorazione rispetto alle altre regioni italiane. Si dice del caffè nostrano che é cotto “al punto giusto”. Ciò significa che è prestata una grande attenzione durante il processo di torrefazione che, se fosse solo di poco più lunga, causerebbe la bruciatura della miscela stessa. Tale tostatura particolare, dopo qualche giorno di riposo, esalta gli oli essenziali e contribuisce ad una migliore estrazione degli aromi; tutto questo finisce col conferire il caratteristico gusto al caffè napoletano.
Altro punto a favore dell’espresso di casa nostra sta nel fatto che è più salutare di qualsiasi altra preparazione del caffè poiché l’estrazione di caffeina, che è in relazione al tempo di esposizione all’acqua calda, è minima. Ciò significa che, contrariamente a quanto pensano in molti, un caffè ristretto alla napoletana è molto più salutare di un caffè lungo che, oltre ad avere un sapore ed una gustabilità decisamente discutibili, è anche più carico di caffeina.
Per storia e radicamento, l’unica tradizione del caffè in Italia che può affiancarsi alla napoletana è quella di Trieste laddove pure il caffè è rito e tradizione. Ma senza nulla togliere al pur forte rapporto tra la città giuliana e il caffé, pure la miscela “triestina” non conserva in sé le caratteristiche di tostatura della napoletana. Inoltre, è connotato da un più elevato grado di dolcezza che, se per alcuni profani può rappresentare un vantaggio, per i veri intenditori del caffè non è altro che un cospicuo fattore che fa preferire l’espresso napoletano.
Attorno al caffè a Napoli ruotano riti e aneddoti. Ad esempio è di regola qui bere il caffè con le “5 C”, ovvero le cinque C iniziali della frase “comme ca..o coce chistu café”. Ma scalda più il cuore che il palato la ritualità del caffè pagato, una volta molto più frequente, secondo il quale sia tradizione locale pagare un caffè non ancora consumato a beneficio di chi non se lo possa permettere. Una grande lezione di solidarietà da parte di un popolo spesso sui giornali per la cronaca nera che non per quello che ha dato alla storia e alla cultura del paese.
Come non ricordare, infine, l’ispirazione che la “tazzulella” ha offerto ai cantori di Napoli e le tante canzoni partenopee che hanno come protagonista il caffè, a testimonianza di un legame indissolubile tra la città e il suo “oro nero”.
www.Napoli.com
CT scan reveals hidden face under Nefertiti bust
In this undated photo composite released Tuesday, March 31, 2009 by the Radiological Society of North America, the bust of Nefertiti is shown. Researchers in Germany have used a modern medical procedure to uncover a secret within one of ancient Egypt's most treasured artworks _ the bust of Nefertiti has two faces. The differences between the faces, though slight _ creases at the corners of the mouth, a bump on the nose of the stone version _ suggest to Dr. Alexander Huppertz, director of the Imaging Science Institute at Berlin's Charite hospital and medical school, that someone expressly ordered the adjustments between stone and stucco when royal sculptors immortalized the wife of Pharaoh Akhenaten 3,300 years ago. (AP Photo/Radiological Society of North America)
bambina dentro
Anna sono sicura che tu dentro sei rimasta bambina lol oppure ci sono bambini qui dentro che leggono le favole?
Profilo di senza tette
Ok ha ragione l'autore io sono senza Tetto piu che senza tette. Porto misura C per le tette, insomma una bella zizza come dicono a Napoli. Sono stata perseguitata dagli uomini sporcaccioni a causa delle tette, ecco perche ho scelto questo nome, per non essere disturbata!!!
Quelli con la scusa di darmi un bacio subito andavano a toccarle, imbroglioni che non sono altro!
Ho sempre considerato il bacio una cosa Ok ma la zizza e' una cosa diversa eh ? Soprattutto riservata ai figli che dovevano venire non per questi bambinoni sucatori sporcaccioni . andate a suca' coca cola dalla cannuccia viaaaaaaaaaaa!!!!
Alle donne: avete mai notato che gli uomini che vi invitano a ballare si azzeccano sempre piu mentre ballano e si sente una cosa tosta che si intosta sempre di piu'? Questi sono proprio depravati, inventano una piu del diavolo per fare porcherie.
Poi dicono all'orecchio: quanto sei bella e pensano di farci fesse.
Consiglio la cintura di castita a chi non vuole fastidi, quando un uomo si avvicina troppo e comincia a fare il zezo dico sempre" stai perdendo tempo ho la cintura di castita con me ti puoi solo rodere il fegato" ...ma non se ne vanno pensano che sto dicendo una bugia ! ,
lunedì 30 marzo 2009
Attenzione ai vermi ...
Giant Internet worm set to change tactics April 1
SAN FRANCISCO — The fast-moving Conficker computer worm, a scourge of the Internet that has infected at least 3 million PCs, is set to spring to life in a new way on Wednesday — April Fools' Day.
That's when many of the poisoned machines will get more aggressive about "phoning home" to the worm's creators over the Internet. When that happens, the bad guys behind the worm will be able to trigger the program to send spam, spread more infections, clog networks with traffic, or try and bring down Web sites.
Technically, this could cause havoc, from massive network outages to the creation of a cyberweapon of mass destruction that attacks government computers. But researchers who have been tracking Conficker say the date will probably come and go quietly.
More likely, these researchers say, the programming change that goes into effect April 1 is partly symbolic — an April Fools' Day tweaking of Conficker's pursuers, who for now have been able to prevent the worm from doing significant damage.
"I don't think there will be a cataclysmic network event," said Richard Wang, manager of the U.S. research division of security firm Sophos PLC. "It doesn't make sense for the guys behind Conficker to cause a major network problem, because if they're breaking parts of the Internet they can't make any money."
Previous Internet threats were designed to cause haphazard destruction. In 2003 a worm known as Slammer saturated the Internet's data pipelines with so much traffic it crippled corporate and government systems, including ATM networks and 911 centers.
Far more often now, Internet threats are designed to ring up profits. Control of infected PCs is valuable on the black market, since the machines can be rented out, from one group of bad guys to another, and act as a kind of illicit supercomputer, sending spam, scanning Web sites for security holes, or participating in network attacks.
The army of Conficker-infected machines, known as a "botnet," could be one of the greatest cybercrime tools ever assembled. Conficker's authors just need to figure out a way to reliably communicate with it.
Infected PCs need commands to come alive. They get those commands by connecting to Web sites controlled by the bad guys. Even legitimate sites can be co-opted for this purpose, if hackers break in and use the sites' servers to send out malicious commands.
So far, Conficker-infected machines have been trying to connect each day to 250 Internet domains — the spots on the Internet where Web sites are parked. The bad guys need to get just one of those sites under their control to send their commands to the botnet. (The name Conficker comes from rearranging letters in the name of one of the original sites the worm was connecting to.)
Conficker has been a victim of its success, however, because its rapid spread across the Internet drew the notice of computer security companies. They have been able to work with domain name registrars, which administer Web site addresses, to block the botnet from dialing in.
Now those efforts will get much harder. On April 1, many Conficker-infected machines will generate a list of 50,000 new domains a day that they could try. Of that group, the botnet will randomly select 500 for the machines to actually query.
The bad guys still need to get only one of those up and running to connect to their botnet. And the bigger list of possibilities increases the odds they'll slip something by the security community.
Researchers already know which domains the infected machines will check, but pre-emptively registering them all, or persuading the registrars to neutralize all of them, is a bigger hurdle.
"We expect something will happen, but we don't quite know what it will look like," said Jose Nazario, manager of security research for Arbor Networks, a member of the "Conficker Cabal," an alliance trying to hunt down the worm's authors.
"With every move that they make, there's the potential to identify who they are, where they're located and what we can do about them," he added. "The real challenge right now is doing all that work around the world. That's not a technical challenge, but it is a logistical challenge."
Conficker's authors also have updated the worm so infected machines have new ways to talk to each other. They can share malicious commands rather than having to contact a hacked Web site for instructions.
That variation is important because it shows that even as security researchers have neutralized much of what the botnet might do, the worm's authors "didn't lose control of their botnet," said Michael La Pilla, manager of the malicious code operations team at VeriSign Inc.'s iDefense division.
The Conficker outbreak illustrates the importance of keeping current with Internet security updates. Conficker moves from PC to PC by exploiting a vulnerability in Windows that Microsoft Corp. fixed in October. But many people haven't applied the patch or are running pirated copies of Windows that don't get the updates.
Unlike other Internet threats that trick people into downloading a malicious program, Conficker is so good at spreading because it finds vulnerable PCs on its own and doesn't need human involvement to infect a machine.
Once inside, it does nasty things. The worm tries to crack administrators' passwords, disables security software, blocks access to antivirus vendors' Web sites to prevent updating, and opens the machines to further infections by Conficker's authors.
Someone whose machine is infected might have to reinstall the operating system.
La vita di Gemito e piu interessante della sua opera di scultore
www.Napoli.com
Vincenzo Gemito in mostra a Napoli
di Achille della Ragione
Dal 29 marzo al 5 luglio presso il museo Pignatelli a Napoli finalmente una grande retrospettiva rende giustizia a Vincenzo Gemito (01), uno dei protagonisti della scultura europea tra Ottocento e Novecento. Saranno esposti settanta lavori ed ottanta opere su carta, dalle terracotte giovanili alle figurette di mendicanti fino ai superbi bronzi della maturità, nei quali l’artista percorreva una personale rilettura della statuaria antica senza cadere come molti contemporanei nella retorica.
Numerosi i disegni (02 – 03), realizzati con tecniche diverse quali penna, matita, carboncino, seppia e acquerello, provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane e straniere. Particolare attenzione è riservata alla selezione di opere appartenenti alla celebre raccolta di Achille Minozzi, (oggi Cosenza), che quest'ultimo, in stretti rapporti con Gemito, assemblò con passione e competenza, tra fine Ottocento e inizio Novecento
L’esposizione documenta anche aspetti poco noti della sua attività, come le piccole sculture cesellate, con ossessiva precisione, in metalli preziosi (oro in particolare), secondo metodi originali di grande modernità ma, al tempo stesso, eredi di una lunga e fortunata tradizione locale che affondava le sue radici fin nell'età ellenistico romana.
Si può affermare senza ombra di dubbio che se Napoli ai tempi della Belle Epoque fu la Parigi d’Italia, Gemito fu il suo Rodin.
Imbevuto di spirito verista egli seppe evocare nei suoi scugnizzi nudi e sornioni dalla pelle combusta dal sole un mondo arcadico e pagano, sensuale e mediterraneo.
Si sa che Gemito allo scopo di ottenere la migliore ispirazione possibile teneva a lungo il modello in piedi su di un sasso cosparso di sapone per cogliere meglio l’energia potenziale e poterla poi immortalare nel bronzo(04); anche nelle repliche lavorava a lungo di cesello per creare una continua vibrazione della luce sulla superficie bronzea. Si rifiutò sempre di lavorare il marmo, mentre fu abile orafo, avendo come cliente la stessa casa reale con opere ancora inedite.
Egli nacque da genitori ignoti, un classico figlio della Madonna, al quale fu assegnato il cognome Gemito per i suoi continui lamenti, una condizione sociale della quale fu sempre fiero, vantandosene per tutta la vita.
Adottato, studiò in varie botteghe, prima lo scultore Caggiano, poi Mastro Ciccio, immortalato in numerosi disegni ed infine da Lista. Quindi insofferente delle eccessive esercitazioni scolastiche e dei convenzionalismi accademici si rifugiò nei sotterranei di S. Andrea delle Dame in uno studio dove nacquero le famose testine di terracotta(05) ed altre famose opere come il Malatiello ed il Giocatore(06).
Durante questi anni si dedicò all’acquerello ritraendo più volte Matilde Duffaud sua modella ed amante. Si trasferì poi a Parigi per un periodo e morta la sua compagna si ritirò a Capri ove plasmò numerose famose opere come il Filosofo e la Zingara.
Sposò poi Anna Cutolo, donna bellissima, esaltata anche nelle rime di Salvatore Di Giacomo, la quale in passato era stata modella ed amante di famosi artisti, che ne avevano dipinto con estrema poesia e realismo le splendide forme. Ciò scatenò in Gemito un’accesa gelosia ed un feroce rancore verso tutti i colleghi che l’avevano ritratta nature, tra cui anche Domenico Morelli(07 – 08). Da allora la sua vita fu a lungo segnata dalla follia, fu ricoverato in una casa di cura, da cui fuggì per ritirarsi a vivere come un eremita nella sua casa di via Tasso, alternando momenti di crisi a giornate di lucidità. Alla fine riuscì a guarire ed a ritornare con accresciuta lena a forgiare piccole sculture in materiali preziosi ed opere anche di un certo impegno(09).
Visse fino al 1929 apprezzato da una clientela vasta che faceva a gara per avere nel proprio salotto almeno una statuetta da esporre con orgoglio.
Museo Pignatelli
Riviera di Chiaia, 200
Informazioni: tel. 848 800 288-attivo ad apertura della mostra
Orari: tutti i giorni dalle 9.00 alle 14.00; venerdì e sabato 9.00-20.00; martedì chiuso
Biglietti: integrato: € 6,00 Ridotto: € 3,00
Ripropongo questo interessantissimo pezzo di Lisa
GLI OCCHI DEI PICCOLI
Per piu' di 30 anni mi sono occupata di bambini ,un po' di tutte le razze, cinesini, neri, indiani, canadesi,scozzesi ,italiani ecc. dall'eta di 3 mesi fino ai 6 anni; potrei parlare di questo argomento all'infinito; per capirli mi mettevo nei loro panni diventavo piccola come loro mi bastava vedere il mondo con i loro occhi , ho pianto e scherzato insieme a loro; spesso si fa lo sbaglio di dire "sono troppo piccoli non capiscono"invece capiscono moltissimo piu' di quanto si crede.Ho voluto bene a questi bambini come se li avessi concepito io; ho sempre creduto che per essere una brava maestra di scuola materna se non fosse cosi non si potrebbe fare questo lavoro per cosi tanto tempo come lo fatto io. Oltre che molta pazienza occorre molta energia fisica e mentale.Ho visto piccoli abusati verbalmente e fisicamente; dato che i piccoli sono esseri innocenti sapendo leggere nei loro occhi mi sono accorta subito quando qualche cosa non andava , i piccoli si affezionano anche a chi li abusa per la paura di sbagliare fanno di tutto per fare contenti la persona che gli sta vicino e percio' non e' facile scoprire subito il problema , solo dopo quando si sentono sicuri, quando si sentono voluti bene veramente, piano piano si aprono e leggi perfettamente nei loro occhi il dramma che hanno dentro , dato che per l'eta non si possono esprimere verbalmente come vorrebbero, allora si esprimono attraverso i giochi con le bambole, i disegni, i colori; io come maestra quando mi sono accorta che qualche cosa non andava ho dovuto subito parlare con la diretrice cosa non facile perche' non sono stata mai creduta subito, la scuola dove ho lavorato io per moltissimi anni era privata e come tale i padroni non vogliono fare brutta publicita' , per loro e' un "business" come un altro e percio' ho dovuto lottare e dare le prove per far si che viene qualcuno dell'assistenza sociale e dopo di che a me non hanno fatto piu' sapere nulla, fanno tutto in segreto per paura che si sparge la voce ,un sistema che odio, perche' il piccolo ha trovato in me il conforto l'affetto la sicurezza e appena un assistente sociale arriva automaticamente il piccolo viene tolto ai genitori e di conseguenza non viene piu nella scuola dove era, ho avuto questa esprienza un paio di volte e ogni volta mi so sentita come che mi avessero tolto un figlio mio.Ho avuto anche casi di estrema poverta'bambini che arrivavono a scuola senza mutandina (piccoli di 3 o 4 anni) e quando gli chiedevi come mai ti rispondevono che non ce ne erano piu a casa ;tantissime volte alll'ora di pranzo sono uscita e ho comprato mutandine e calzettoni e scarpe ma dopo una settimana era la stessa cosa se chiedevi alla mamma delicatamente ti rispondeva che la lavatrice era rotta e non aveva soldi per farla aggiustare percio li buttava , ma ho sempre avuto l'impressione in questi casi che molta gente se ne aprofitta del sistema.fino ad oggi ogni tanto per le feste natalizie mi arrivono telefonate o visite di bambini che adesso so grandi e si ricordono della loro maestra e mi vogliono salutare e mi raccontono anedotti affettuosi che io magari avevo dimenticato perche mentre per me era naturale offrire tutto il mio affetto per loro invece e' stato un dono che non hanno mai dimenticato.
Posted by lisa at sabato, marzo 28, 2009 6 comments
Anonimo ha detto...
che storia commovente ! Grazie
sabato, marzo 28, 2009
Karina LLL ha detto...
Lisa ,non ti scoraggire mai. Sei veramente una donna di cuore, bravissima ! Troppi bambini hanno bisogno di essere ascoltati ,in un mondo di adulti distratti.
Anna
domenica, marzo 29, 2009
Karina LLL ha detto...
Se vogliamo dare una morale a questa storia di Lisa, cioe siamo noi adulti che distruggiamo l'innocenza dei bambini. Chi piu di Gesu ha amato i bambini tanto da preferire l’innocenza dei loro cuori ai dotti e ai sapienti.I bambini sono i prediletti da Dio.
Di nuovo brava Lisa ! Buona Domenica!
Anna
domenica, marzo 29, 2009
lisa ha detto...
Grazie Anna e buona Domenica anche a te.io un consiglio lo darei alle diverse organizazioni, basterebbe aprire dei centri per tutti i neo genitori come crescere bene i figli, genitori non si nasce ci si diventa, hanno aperto dei centri prematrimoniali,hanno aperto posti per le donne nel periodo che sono incinte per insegnare loro come preparasi per un buon parto , perche no corsi per insegnare ad essere genitori?dovrebbe essere un programma per tutti per poi indirizzare in altre categorie coloro che hanno bambini "diversi"comunque questo e' sempre stato un mio sogno che tale rimarra' ; in cuor mio lo so che ho fatto molto di piu' di quello che il lavoro richiedeva.Buona Domenica a tutti
domenica, marzo 29, 2009
Anonimo ha detto...
io posso aprire un centro come far durare un matrimonio sessualmente il piu a lungo possibile lol
domenica, marzo 29, 2009
Grandine ha detto...
Lisa adesso capisco perche non potevi stare al chat. Tu sei una persona dedicata al bene, e quelli il 90% sono dei pezzi di puppu' che stanno li per tentare solo di fare male
domenica, marzo 29, 2009
sabato 28 marzo 2009
GLI OCCHI DEI PICCOLI
Per piu' di 30 anni mi sono occupata di bambini ,un po' di tutte le razze, cinesini, neri, indiani, canadesi,scozzesi ,italiani ecc. dall'eta di 3 mesi fino ai 6 anni; potrei parlare di questo argomento all'infinito; per capirli mi mettevo nei loro panni diventavo piccola come loro mi bastava vedere il mondo con i loro occhi , ho pianto e scherzato insieme a loro; spesso si fa lo sbaglio di dire "sono troppo piccoli non capiscono"invece capiscono moltissimo piu' di quanto si crede.Ho voluto bene a questi bambini come se li avessi concepito io; ho sempre creduto che per essere una brava maestra di scuola materna se non fosse cosi non si potrebbe fare questo lavoro per cosi tanto tempo come lo fatto io. Oltre che molta pazienza occorre molta energia fisica e mentale.Ho visto piccoli abusati verbalmente e fisicamente; dato che i piccoli sono esseri innocenti sapendo leggere nei loro occhi mi sono accorta subito quando qualche cosa non andava , i piccoli si affezionano anche a chi li abusa per la paura di sbagliare fanno di tutto per fare contenti la persona che gli sta vicino e percio' non e' facile scoprire subito il problema , solo dopo quando si sentono sicuri, quando si sentono voluti bene veramente, piano piano si aprono e leggi perfettamente nei loro occhi il dramma che hanno dentro , dato che per l'eta non si possono esprimere verbalmente come vorrebbero, allora si esprimono attraverso i giochi con le bambole, i disegni, i colori; io come maestra quando mi sono accorta che qualche cosa non andava ho dovuto subito parlare con la diretrice cosa non facile perche' non sono stata mai creduta subito, la scuola dove ho lavorato io per moltissimi anni era privata e come tale i padroni non vogliono fare brutta publicita' , per loro e' un "business" come un altro e percio' ho dovuto lottare e dare le prove per far si che viene qualcuno dell'assistenza sociale e dopo di che a me non hanno fatto piu' sapere nulla, fanno tutto in segreto per paura che si sparge la voce ,un sistema che odio, perche' il piccolo ha trovato in me il conforto l'affetto la sicurezza e appena un assistente sociale arriva automaticamente il piccolo viene tolto ai genitori e di conseguenza non viene piu nella scuola dove era, ho avuto questa esprienza un paio di volte e ogni volta mi so sentita come che mi avessero tolto un figlio mio.Ho avuto anche casi di estrema poverta'bambini che arrivavono a scuola senza mutandina (piccoli di 3 o 4 anni) e quando gli chiedevi come mai ti rispondevono che non ce ne erano piu a casa ;tantissime volte alll'ora di pranzo sono uscita e ho comprato mutandine e calzettoni e scarpe ma dopo una settimana era la stessa cosa se chiedevi alla mamma delicatamente ti rispondeva che la lavatrice era rotta e non aveva soldi per farla aggiustare percio li buttava , ma ho sempre avuto l'impressione in questi casi che molta gente se ne aprofitta del sistema.fino ad oggi ogni tanto per le feste natalizie mi arrivono telefonate o visite di bambini che adesso so grandi e si ricordono della loro maestra e mi vogliono salutare e mi raccontono anedotti affettuosi che io magari avevo dimenticato perche mentre per me era naturale offrire tutto il mio affetto per loro invece e' stato un dono che non hanno mai dimenticato.
Variazioni sul tema
www.Napoli.com
Ma allora fallace, fallimento e fallo nel senso di presente imperativo 'fallo! dipendono tutte dal simbolo fallico? Ragazzi non scherziamo con le cose religiose, il fallo era venerato nell'antichita' e anche oggi ci sono troie in giro che non ne possono fare a meno e per un fallo fallerebbero qualunque cosa lol
Word of the day :phallus , dedicated to Mrs Krap
Dear mrs Krap 'phallus' and 'penis', which is very polite (vagina is polite as well) , are slightly different things. While the penis, is the real thing, generally speaking the phallus is a representational symbol of the real thing.In anatomy it stands for the sexually undifferentiated tissue in an embryo that becomes the penis or clitoris (clito or clitty,colloquial expressions); in mythology a representation of the penis and testes as an embodiment of generative power.Enormous phalli were carried around during the Greek festivities dedicated to Dionysus or Bacchus .
In psychoanalisis The immature penis considered as the libidinal object of infantile sexuality in the male.
You cannot go in a pub and ask an attractive man " let me see your phallus' he may be either confused or answer 'yes if you let me see yours' in that case you would be confused as you thought that only the penis can be called phallus.In italian it is the same thing' fallo' for some reasons that I do not know ( I cannot know everything!) 'fallo' in Italian means also 'mistake' or violation of a rule ' fallo di mano' in the football jergon refers to the violated rule of touching the ball with hands, allowed only to goalkeepers within an area.
If 'fallo' means 'mistake' I would rather be wrong and have two mistakes then be right without having a phallus at all !!!!
venerdì 27 marzo 2009
I bambini di cui parla Karina
L'accenno di Karina alla piaga dei bambini scomparsi e' un altro capitolo della violenza a cui ho accennato pagine indietro. Fanno bene coloro che credono nella madonna a pregarla, noi che siamo piu legati al fattuale dovremmo fare qualcosa di utile. Vediamo quali possono essere le cause su cui possiamo agire.
1) Genitori negligenti che lasciano bambini incustoditi per ore ed ore quando non sono addirittura loro la causa della scomparsa dei figli.
2) Autorita' costituita (giudici) troppo benevola nei confronti di chi s' e gia macchiato di violenza sui minori; pedofili messi in liberta' che vanno ad abitare quartieri dove la gente
non deve sapereche si tratta di gente pericolosa 3) Autorita' costituita (polizia) che si muove spesso troppo tardi perche impegnata in altri affari. Se si tratta di un teenager la polizia tende a credere che si tratta di fuga dalla famiglia e su questa scusa giustifica la propria indolenza. Bisognerebbe istituire un telefono rosa dove si posaono denunciare famiglie sospette di negligenza o di violkenza sui minori. La telefonata deve essere anonima e l'rganizzazzione deve essere in grado di operare prima che succede la tragedia.
qualche nota sulla natura umana
La specie umana si differenzia da altre specie animali per vari aspetti ma voglio trattarne uno in particolare in questa nota.
Mentre le altre specie usano la natura per cibarsi difendersi attaccare, noi modifichiamo la natura.
Abbiamo cominciato con modificare rozze pietre per renderle utili armi, a lavorare il bronzo, poi abbiamo inventato la ruota, fino ai giorni nostri in cui costruiamo grattacieli, televisori, automobili,satelliti.
Immaginiamo un essere che viene da un altro universo e atterra sul nostro pianeta e cerca di capire cosa puo' essere stato creato dall'uomo e cosa e' invece naturale. La nostra familiarita' con i transistor, i motori a scoppio, i penumatici ci inganna. Noi sappiamo che queste cose sono state create dall'uomo perche facciamo parte della cultura in cui sono state create(leggi Jacob & Monod "Il caso e la necessita'", premi nobel per la biologia, il figlio di Jacob e' amico mio, laureatosi a Harvard).
Per un individuo proveniente da un universo completamente diverso, non sto qui a elencarne le proprieta' che lascio all'immaginazione delle persone intelligenti, la distinzione non e' facile: da un punto di vista geometrico ci sono cose in natura che non hanno nulla da invidiare alle geometrie inventate dagli uomini, da un punto di vista concettuale, vi sono tracce di intelligenza sia in un computer che nella testa di un essere umano e in misura minore in certe specie animali.
Viene di concludere dopo tutto che, se non siamo in grado in maniera assoluta di distinguere fra un genere naturale e un genere artificiale, la distinzione e' storica piuttosto che scientifica. Un modo per descrivere cio' e' dire che noi siamo ancora un espressione della natura, e ubbidiamo in un certo senso alle direttive della natura.
Guardiamo al problema da un punto di vista etico/scientifico. Spesso veniamo accusati di avere inventato mezzi tecnologici distruttivi come la bomba atomica. In un certo senso la bomba atomica esiste in natura perche la disintegrazione dell'atomo e' un evento esistente in natura.
Abbiamo inquinato il pianeta. Ma in tempi molto remoti il pianeta e' stato inquinato da cause naturali come una naturale produzione di ossido di carbonio. E potrei andare avanti con molti altri esempi.
In poche ore la natura puo' esigere la vita di 250.000 creature umane e chissa' quanti animali (vedi tsunami) e per quanto nel corso di guerre abbiamo ucciso milioni di persone, nessuna guerra o forma di violenza e' pari alla forza della natura che attraverso i tempi ha certamente fatto piu danni di noi: dalle eruzioni vulcaniche ai terremoti, alle epidemie, il male che gli uomini hanno fatto impallidisce al confronto.
Se infine dobbiamo attribbuire a un Dio la creazione del mondo, o non abbiamo i mezzi per capire i disegni di Dio oppure questo Dio che dovremmo amare non sembra tanto amabile ....
giovedì 26 marzo 2009
Women's revolution starts from lingerie
Saudi women to spurn lingerie shops over salesmen
By DONNA ABU-NASR
A Saudi woman holding a child checks out lingerie at a store in Riyadh, Saud...
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RIYADH, Saudi Arabia — Before her wedding last year, Huda Batterjee went abroad to buy her bridal lingerie — she just couldn't bear the humiliation of discussing her most intimate apparel with a man. She had little choice: there are almost no saleswomen in Saudi Arabia. Now a group of Saudi women — sick of having to deal with male sales staff when buying bras or panties, not to mention frilly negligees or thongs — have launched a campaign this week to boycott lingerie stores until they employ women.
It's an irony of the kingdom's strict segregation of the sexes. Only men are employed as sales staff to keep women from having to deal with male customers or work around men.
But in lingerie stores, that means men are talking to women about bras or thongs, looking them up and down to determine their cup sizes, even rubbing the underwear to show how stains can be washed out.
The result is mortifying for everyone involved — shoppers, salesmen, even the male relatives who accompany the women.
"When I buy underwear in Saudi, some salesmen say, 'This is not the right size for you,'" said Batterjee. "You feel almost taken advantage of. Why is he looking at me in this way?"
So for her wedding trousseau, the 26-year-old went to neighboring Dubai to shop. She now lives in Virginia with her husband.
Heba al-Akki, a businesswoman who supports the boycott, said when she shops for underwear, "I go to a store, pick this, this and that and leave quickly. It's as if I'm buying illegal stuff."
It's not easy on the salesmen either.
At one lingerie boutique in a Riyadh mall Wednesday, salesmen blushed when asked about their jobs. All said they back the campaign to hire female sales staff.
"Even in such open regions as the U.S. and Europe, men do not sell underwear to women," said store manager Husam al-Mutayim, a 27-year-old Egyptian. "I don't let any of my female relatives buy underwear from men. It's just too embarrassing."
Mannequins — headless in keeping with a ban on realistic depictions of women — were displayed in the shop window dressed in modest pajamas. Inside, racks held an array of colorful bras, lacy panties and sexy nighties — along with more day-to-day undergarments.
Under Saudi Arabia's strict interpretation of Islamic law, women are required to cover themselves head-to-toe in black robes in public. But in the privacy of their own homes — and bedrooms — they can wear whatever they want, and sexy undergarments are popular.
But buying them is another story. Fitting rooms are banned in the kingdom — the idea of a woman undressing in a public place with men just outside is unthinkable. So a woman is never sure she has chosen the right size until she gets it home.
"I have bras with sizes ranging from 32 to 38 because I can't get to try them on," said Modie Batterjee, Huda's sister and one of the boycott organizers.
Even male relatives get dragged into the embarrassment. Women are allowed to shop without a male relative, but husbands or brothers sometimes insist on coming along — or the women want them there — to ensure salesmen stay respectful.
Modie Batterjee recalls how her husband fled a lingerie store because he could not bear to hear her explain to a salesman that she wanted high-waisted underwear to hold in her tummy after their daughter's birth.
The boycott was launched on Tuesday by about 50 women who gathered in the Red Sea port of Jiddah at the Al-Bidaya Breast-feeding Resource and Women's Awareness Center, which is run by Modie Batterjee.
The aim is to push for implementation of a law that has been on the books since 2006 which says only female staff can be employed in women's apparel stores.
The law has never been put into effect, partly due to hard-liners in the religious establishment who oppose employing women in mixed environments like malls, where religious police are always on the lookout to keep men and women from interacting.
Hiring women would also deprive men of jobs in a country where more than 10 percent of men are unemployed.
"We are raising awareness and calling for the implementation of the law," said Reem Asaad, a finance lecturer at Dar al-Hikma Women's College in Jiddah, who supports the boycott.
The campaign calls on women to shop at the country's few women-only lingerie stores. Usually stand-alone boutiques or located in malls that have women-only sections, these shops have no windows to ensure passing men cannot look in — and giving women the freedom to actually try things on.
How much impact the boycott call will have is unclear. Almost 1,700 people signed an online petition posted by Asaad on the social networking Web site Facebook. A few Saudi papers have written about it, but the campaign depends mostly on word of mouth.
Not all women support the idea. At the Riyadh lingerie shop on Wednesday, one woman — only her eyes visible through the black veil covering her face — said she is suspicious of women-only lingerie shops.
"Bad things happen there," she said.
What might that be?
Women can sneak a picture of you changing with their mobile phones, she replied and refused to give her name.
mercoledì 25 marzo 2009
la mia opinione sul nuovo poll
www.Napoli.com
DICO CHE SONO TUTTE E QUATTRO LE RAGIONI INSIEME CHE HANNO
DISTRUTTO IL CHAT : HOST DISONESTI, MAFIOSI, CORROTTI , SE CE NE
ERANO DI PERSONE PERBENE COME HOST AVREBBERO LIMITATO I DANNI, IL
FATTO DI POTERE UTILIZZARE SEMPRE NOMI DIVERSI, ALCUNI MALATI
MENTALI COME CULINO, MENZ, GOLDANO, SOLITARIO, IL NONNO,
MIGLIARINO, VITAM 500 E VARI ALTRI ANCHE, E IL FATTO CHE TUTTI
PENSAVANO DI DOVERE SEMPRE RISPONDERE INVECE DI METTERLI IN
IGNORE. MI DISPIACE DI DOVERLO DIRE MA ANCHE L'AUTORE TRUMAN NON
LI METTEVA IN IGNORE
ANZI LI AIZZAVA, COSI E' FINITO IL CHAT.
la violenza in africa ai danni delle donne
I partecipanti al sesto Forum sullo sviluppo dell’Africa (ADF VI) di Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, hanno chiesto ai loro leader di impegnarsi di fronte al fallimento nell’attuazione delle dichiarazioni internazionali per porre fine alla violenza contro le donne.“Si parla tanto e si firmano accordi su questi temi, ma c’è pochissima azione”, ha dichiarato all’IPS, a margine dell’incontro, Botha Mbuyiselo, della Sonke Gender Justice Network in Sud Africa. ”I nostri politici devono passare dalla retorica all’azione. Devono trovare un approccio proattivo per agire collettivamente contro la violenza”, ha sottolineato. Il presidente dell’Etiopia Girma Wolde-Giorgis ha espresso sentimenti analoghi nel suo appello in apertura all’incontro (19-21 nov). “È tempo di passare dalle parole ai fatti. È il momento di attuare ciò che abbiamo dichiarato, e di elaborare piani per verificare i progressi concreti”. Tra le dichiarazioni citate all’incontro, e firmate dai leader del continente, il Protocollo della Carta Africana sui diritti umani e dei popoli: adottato nel 1998 a Banjul, Gambia, il documento è molto chiaro sul tema della lotta contro la violenza sulle donne. I leader hanno poi aderito alla Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne, del 1979; un accordo che prevedeva la creazione di strutture specifiche per combattere la violenza sulle donne. Un fenomeno che è ancora molto diffuso in Africa; e che si è perpetuato anche grazie alle scappatoie nelle legislazioni nazionali, che hanno spianato il terreno agli abusi contro le donne. Per esempio, la legge sui reati sessuali del Kenya approvata nel 2006 contiene una clausola che molti ritengono possa penalizzare le donne che denunciano i colpevoli degli abusi sessuali, pregiudicando l’efficacia stessa della legge. “Possono essere imputate di falsa accusa di stupro, per la mancanza di prove da presentare. Ed è chiaro che non sempre le donne riescono a denunciare subito una violenza; così, quando lo fanno, potrebbero non esserci più le prove”, ha spiegato all’IPS nell’incontro di Addis Abeba Kacinta Muteshi, ex presidente della “Commissione di genere” del Kenya. Per di più, la legge è stata criticata perché prevede una pena massima per stupro - l’ergastolo - ma non stabilisce la sentenza minima, che è lasciata alla discrezione del giudice. Questa ambiguità, spiegano le attiviste per i diritti delle donne, rischia di sminuire la gravità del reato. Nel caso del Sud Africa, anche se la legislazione stabilisce una sentenza minima tra 10 e 25 anni per i reati di stupro, la pena non sempre viene rispettata, sostiene Mbuyiselo. “I nostri governi devono assicurare l’osservanza della legge, per mandare un chiaro messaggio ai colpevoli e impedire ogni ulteriore atto di violenza contro le donne”, ha affermato.Il suo paese registra ogni anno 55mila casi di stupro, secondo i dati ufficiali: il più alto numero di casi in tutto il continente.In diversi paesi africani ci sono ritardi sui possibili miglioramenti nella legislazione. In Kenya, la Legge sulla violenza domestica (di tutela della famiglia) è ancora sospesa, dopo essere stata introdotta in parlamento otto anni fa. Nella vicina Uganda, la analoga Legge sulle relazioni domestiche langue in parlamento da circa dieci anni.Tra gli obiettivi dell’ADF VI, la creazione di un piano d’azione per stabilire tra le altre cose una rigida attuazione delle legislazioni nazionali ed internazionali sulla violenza contro le donne, e i successivi controlli.Ma secondo molti attivisti presenti all’incontro, una migliore legislazione non è sufficiente per porre fine a questo fenomeno. La cultura è ancora un forte ostacolo che bisogna affrontare. La convinzione ancora diffusa che le donne africane siano proprietà degli uomini e che perciò devono essere maltrattate è solo una delle norme culturali riconosciute come disastrose per le donne.La storia di Naisianoyi Parakuyo è un caso tra i tanti: “Mio marito mi picchiava ogni giorno, dicendo che ero di sua proprietà visto che aveva pagato la dote, e che mi avrebbe fatto ogni cosa avesse voluto. Ho sopportato questa situazione per molti anni, finché un giorno mi ha ferita con un colpo di spada sulla mano, che avevo alzato per proteggere il petto, che era il suo obiettivo”, ha raccontato, indicando una profonda cicatrice sulla mano sinistra.In un’intervista all’IPS a margine dell’incontro, Parakuyo, una Masai del Kenya, ha raccontato di come è fortunata ad essere ancora viva dopo essere scampata ai brutali attacchi del marito, pur essendo rimasta colpita nella sua autostima. Oggi è un’attivista che parla alle comunità della violenza femminile.Tra le altre pratiche che promuovono la violenza contro le donne, l’eredità sulla moglie, ancora profondamente radicata in diverse società africane. Una vedova viene “ereditata” dal cognato o da un pretendente scelto dagli anziani del villaggio, dopo la morte del marito. In alcuni casi, le vedove vengono ereditate con la forza; se rifiutano, vengono maltrattate fisicamente oppure cacciate dal nucleo familiare.Queste tradizioni e pratiche culturali si sono dimostrate difficili da spezzare, nella lotta contro la violenza sulle donne. “È facile dire che la cultura rappresenta una grande sfida alla lotta contro questo tipo di violenza. Ma quanto alle risposte effettive nella cultura, credo sia un lavoro che non è ancora neanche cominciato”, ha detto Muteshi all’IPS.”È importantissimo cominciare a guardare seriamente a quali tipi di intervento sono necessari per affrontare il problema culturale, poiché è nella cultura che si scrive il copione del [conflitto di] genere. È nella cultura che viene rappresentato il copione dei rapporti di potere”, ha aggiunto.Alcuni interventi pratici, è stato suggerito all’incontro, dovrebbero cominciare a livello della famiglia: i genitori devono insegnare ai figli, e trattare allo stesso modo i maschi e le femmine. “Non dobbiamo far pensare ai maschi che sono superiori alle figlie femmine; non dobbiamo separare i ruoli domestici, mostrando che alcune funzioni spettano solo ai maschi, o solo alle femmine. È qui che comincia la lotta alla violenza sulle donne”, sottolinea Barry Bibita Niandou, ministro del Niger per la promozione della donna e la tutela dell’infanzia.Organizzato da Unione Africana, Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa e Banca di sviluppo africana, il tema dell’incontro era l’Azione sulla parità di genere, l’empowerment femminile e porre fine alla violenza contro le donne in Africa.(FINE/2008)
Da altri siti elucubrazioni varie
Orbene ,dunque,perciòNovità signori!Je suis...DISGUSTATA."Purquà"?"Purquà" J'ame.Lui.E perchè cazzo,cazzo.Cazzo.No ,si sa che questo post verrà "SCANCELLATO"o da me o da mr Splinder.Che detto francamente...mi ricorda tanto il Grande Fratello che tutto vede e a tutto provvede.E io per vendetta scrivo cose vuoteperchè evidentemente c'è un vuoto ,pieno che va svuotatofrivolezze da gettare in pasto ai caniE i cani in questione sono:Padam!!LA SOTTOSCRITTAEd il suo meraviglioso mondoa volte un pò marcio,sporcoaltre splendentima io ci provo ma chi mi conosce lo sa,se c'è una cosa che detesto fare è spazzare per terra.Vi racconteròcanidi tre giorni a Firenze passati con un uomo come non ce ne son piùuno che invece di rifilarti patacche ti dice:Amore fai le valige ,finiti gli esami ti porto a vedere la mia città preferitàE quest'uomo .. mi ha portato anche nella mia città preferitagiusto per non potermi far direecchecazzotanto che di sogni ormai me ne son rimasti ben pochi..Nuotare con i delfiniMa lui non deve saperlonon si sa mai che domani in piscina me li ci faccia trovarePerò ci sarebbe un altro sognoma non dipende da mee lui non può farci nullaDeve realizzarlo qualcun'altroChe tutto resti intattoI pensieri ,i ricordi Belli e Bruttii Miei errori(oh quantiquantifatti da una ragazzina qual sono e sono stataprobabilmente sarò sempre)e rileggo la frase che vien prima della parentesi a fil di voce ,quasi fosse un incantesimo.E mi vien di chiuderlo come se fosse un incantesimo:
Così voglian,s'essi vogliancosì è e così saràun sigillo fatto di pece e the verdeo al bergamotto come piace a lui(e fa più esotico)Ed un ti amo detto non più a Marco e Olimpia ,i miei migliori amiciuno ormai distante ,a modo suo però sempre presente.Un ti amo detto come:Amare d'amore.Mi chiedevo cosa intendesse con questa espressione Simone De BeauvoirAmare d'amore è solo un modo diverso per scrivere il nome di una personaquella che non merita neanche uno dei miei fallimenti ma probabilmente ne fa le spesequella che mi terrò stretta a qualsiasi costo quella che spero sappia che per lei ,se solo me lo chiedesse potrei facilmente trasformarmi in MalloryQuella che in questo momento accorda al bassoLove will tear us apart...again.
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martedì, 24 febbraio 2009
steriotipi
Mah..cioè mah.Mi ero ripromessa di non utilizzare più questo locus poco amoenus come ricettacolo di sfoghi.Già.Già.Ma,aggiungo io,appartenendo a questa epoca(una delle tante epoche del cazzo)rispondo al senso di inadeguatezza e solitudine che trasversalmente opprime chi ,come me,proprio non riesce a trovare un punto di incontro fra sè e altro.No ,cioè ,ditemi un pò,non è che voi siete quelli che credono che i blog abbiano dei fini artistici?Mah...Obese che raccontano proprie fantasie sessuali e postano le foto delle loro tette;Anoressiche che si sa,dicon sempre la stessa roba;Storie emo;Donne e ragazze innamorate;mamme;vecchi pervertiti che si spacciano per giovani aitanti e postano racconti eroticamente scorretti;gente che critica e alla fine si prende sul serio ma comunque scrive merda .Ho perso il mio prezioso moleskine su un aereo che tornava da Parigi.Chissà che fine ha fatto o dov'è ora.C'avevo scritto su delle impressioni somatiche nel cimitero di Montparnasse.Mi sentivo sola e inappagata,anche se finalmente avevo raggiunto la mia meta;non mi veniva da piangere;I sogni perdono d'interesse una volta realizzati;E poi un raggio si posa sulla mia schiena,tipo abbraccio direte voi,naah.Un raggio casualmente "vettorizzato da una serie di fattori equinozionali" indica la mia schiena e bastaeffetto positivo ,avevo freddo.Mi rullo una sigaretta e sfiato sulla tomba di chi non può più fumare.Il guardiano un pò s'incazza ,ma soprattutto crede che io sia pazza.Ma chi sono i pazzi in realtà?Oramai nessuno più.I pazzi si stanno estinguendo.Ora abbiamo a che fare con:amanti degeneri dell'ignoranza ,piccole bertucce matematicamente non istruite.Ma io che lo dico a fare.No me lo chiedo seriamente.Che te lo dico a fà?Io con la gente dovrei avere a che fare il meno possibile.Ma in questa sede mi chiedo(domanda retorica):gli italiani sono il popolo culturalmente e geneticamente più schifoso che esista?Non metto in dubbio l'esistenza di 4 gatti sani.La massa.Quanto di più steriotipabile al mondo.Calcio;fica;tv;razzismo;raccomandazione;pizza;spaghetti.Hitler si è decisamente accanito sul popolo sbagliato .E mi sento al culmine della rabbia.Perchè non so spiegarlo.Mi fa rabbia.Qui ,direbbe Honnet ,c'è un problema di RICONOSCIMENTO.
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mercoledì, 18 febbraio 2009
Mi trovavo in un negozio vicino casa,svendevano jeans al prezzo di una caramella.Cercavo la mia taglia,improvvisamente non era più la mia taglia ,eppure io ero sempre la stessa.Una marea di anoressiche venivano a sgridarmi perchè quella: "no,non è la tua taglia"-"tu sei più in carne"ed io incredula mi guardavo il e dicevo:"bah".Prendevo un paio di questi maledetti jeans e mi avviavo verso i camerini.Li una marea di perpetue occupavano la saletta e io mi accorgevo che forse ,prima di provarli quei jeans dovevo cercare un'altra taglia.Ritorno indietro e mi perdo in una confuzione apocalittica.Trovo i jeans,non quelli che volevo,picchio le perpetue e mi tuffo in un camerino.Il camerino era una porta segreta ,mi conduceva nella chiesa che frequentavo da bambina.Iniziavo a sentirmi schifata "Burp!"e scappavo in bagno perchè mi veniva da vomitare.Un prete ragazzino tirava con forza la mia portae io non volevo aprirgli perchè avevo gli occhi rossi e c'era del vomito nel lavandino.Ma quel figlio di troia aveva posizionato delle telecamere in bagno ,per poter guardare la gente fare pipì e masturbarsi lietamente prima delle funzioni e durante il catechismo.Io lo sapevo ,per via intuitiva mi era passata tutta la scena:lui,lingua penzoloni e aggeggio striminzito in mano;ancora più schifata scappavo dalla finestra con l'unico intento di ritornare a quel fantastico ristorante greco a Saint Germain des Pres.Quello con l'esposizione di gamberoni in vetrina.
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mercoledì, 28 gennaio 2009
Atto terzo
Molte cose si potrebbero dire e pensare,ma probabilmente nessuna riuscirebbe a cogliere il prezioso significato dei gesti che la accompagnavano.Debora.Il femminismo ha fatto il suo tempo.Questioni oggigiorno ,vecchie e inattuali.E mi chiedo se c'è stato un tempo in cui fossero reputate da tutti:PROBLEMATICHE.Eppure quante donne sono tanto stupide da restare fedeli nel cuore e nell'anima ad un uomo?Non parliamo di carne ,nossignore!Parliamo di spirito.Quel meraviglioso nodo trasparente che muove nervi ,carne ,ossa.Parliamo di qualcosa che non esiste.Un soffio.Soffochiamolo.Definitivamente.Chi non chiude in una scatola tutto il proprio universo,e utilizza quel nodo come se fosse una combinazione impossibile anche per sè?L'inconscio è il risultato di una scelta sigillata con il niente.Ed è per questo che non è possibile risalire alle origini.L'anima.Questa marcia alitata puzzolente frutto delle menti dei metafisici più dogmaticamente stupidi.Una creatura mistica .(Qualcuno ne ha vista più una dopo l'ultimo rogo del 1687?)Per non parlare di quella vecchia puttana che sta aspettando or ora il suo cliente in pensione.Una cassetta rossa indica la strada.Davvero volgare.Meravigliosa!ADORO LE AMICIZIE CONSUMATE!Non bisogna pensare cose buone delle donne che parlano del proprio esser donne ,delle proprie sfortune,disgrazie.Il ciclo mestruale è la rivelazione .La consacrazione di una santità marcata col sangue.Tipo stimmate.Però una cosa che non centra un cazzo con Comunione ,liberazione e quelle cazzatine lì.Debora ,mia deliziosa creatura.E' per questo che tu ami i nomignoli che alle volte si urlano nella rabbia.E' la vittoria che si consuma nelle parole.Piccole formule magiche che cambiano la realtà come se fosse una scena.Il regista fa un cenno(oramai neanche più quello) ,calano le tende, il palco ruota .Gli attori si sistemano il pacco ,le attrici si protendono verso il truccatore.Come se tutti volessimo apparire freschi ,per sempre.Senza una riga di sudore a marcarci la fronte.Impeccabile.Quelli che sperano di diventare i protagonisti portano via sedie e tavolini.In una danza che non serve ad altro se non mistificare il loro essere PAGGETTI.Piccoli servi che sbavano per l'abbaglio di un applauso.Abbiamo tutti bisogno di qualcosa che ci tiri su ,ogni 5 minuti.Emozioni ,impegni ,sentimenti ,persone ,oggetti ,animali ,sostanze.Qualcosa che ci faccia dimenticare quel patetico istante in cui avremo paura .E ci chiederemo come puzzeremo da morti ,se al nostro funerale appesteremo qualcuno espellendo gas dall'intestino.Se sarà un caldo giorno d'agosto potremmo anche esplodere.Ci ricuciranno?Ma a chi importa ,infondo ,finchè restano le su citate distrazioni.Finchè qualche piccolo figlio di puttana prenderà il nostro posto ,fottendoci lo spazio che ci siamo guadagnati respirando ossigeno ,placenta e merda inquinata.Per la prima volta.Però certe cose ,signori miei ,annoiano.Non intrattengono ,non piacciono.Per cui ,andiamo oltre .La commessa mi aspetta.E Debora ha bisogno di distrarsi.
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lunedì, 26 gennaio 2009
L'IO CATEGORICO
Non lo so..sto vivendo un pò una crisi mistica di gusti.Sono convinta che ciò che piaccia a me sia la vera indipendenza.Il vero non lasciarsi fregare dai clichè.E in ciò includo le scarpe col tacco.Perchè io sono così ,ed è inutile nasconderlo.Ho l'aria della ragazzina ingenua che se la tiraO solo della stronza viziata senza cervello.O di quella saccente che ha perso troppo tempo sui libri(secondo altri ancora senza capirci nulla).Alcuni ispirano antipatia senza motivo,io negli anni ho imparato a dare alla gente validi motivi per odiarmi.Alla gente che non mi piace e con cui voglio giocare ,ovviamente.C'è chi si diverte a staccare la coda alle lucertole ,io preferisco sottili e sadici giochini psicologici.Il must dei genitori non eroinomani degli anni '90 era mettere in guardia i propri figli dalle droghe,Ed io che son sempre stata di natura una ragazzina santa e bugiarda, immaginavo 'sti drogati come mostri a tre teste ,con la lingua biforcuta ,il vomito fra i capelli e la siringa nel braccio.Ovviamente la loro missione era raggiungermi e bucarmi.Come se ad un eroinomane vada in giro a dividere la propria roba con altri.E ogni volta che chiedevo:"Ma se 'sta droga crea tanta dipendenza perchè uno di questi tizi dovrebbe andare in giro a darla ad altri..?"mi rispondevano che così il commercio aumentava e 'sti tizi si facevano i soldi anche su di me.Insomma ,il partito della droga cercava sempre più adepti ,Ed è per questo che alla vista dei "diversi",quando ero una piccola cacasotto,mi ritraevo e le gambe "mi facevano Giacomo Giacomo".Probabilmente allora sbagliavo ,certo ero piccola,ma l'errore più grosso l'ho fatto in questi anni ,quando ho inziato,col mio solito buonismo da persona ingenua ,a pensare che tutti alla fine avessimo qualcosa da dare e qualche pensiero profondo da condividere.E a cercare di cambiare me stessa per far star bene qualcun'altro (in realtà perchè il gioco delle maschere mi diverte).La cosa più deprimente è che i ragazzi di allora ,quelli che mi inquietavano ,sono gli stessi di oggi e sono ancora li ,negli stessi posti di ieri.Gente che oppone al vero sè un altrò se attraverso una moda che garantisca loro l'appartenenza ad un gruppo nel quale sentirsi protetti e accettati.Una cosa che adoro invece ,nella gente ,è il senso estetico slegato da qualsiasi legame col presente.Un piacere edonistico legato alla vista.Un mascheramento ipocrita e decadente di una bellezza che mai si potrà raggiungere.L'esteta che ambisce al puro (vissuto)in sè e per sè.E cosa ci ritroviamo invece?Nulla di fin troppo divertente.
martedì 24 marzo 2009
lo riemtto lol qualcuno potrebbe averlo non visto e il fegato...
http://iws.wcupa.edu/phi-club/faculty.html
West ChesterUniversityPhilosophicalSocietyWest Chester University Philosophical SocietyThe Philosophy Forum is a venue for faculty to present research to the members of the club and the general WCU audience. Faculty from any department may present, as long as the research is appropriately related to philosophy. Students are encouraged to approach faculty about this opportunity. Ask your favorite 'prof' to present. Interested faculty presenters should contactThe mind, the body and the messenger,Bruno GarofaloTuesday, March 24th, 3:15-4:45pm, Sykes Student Union, Room 209DESCRIPTION: I will argue that reduction of mental to physical is, in spite of its apparent analogy with reduction of a natural science like for instance molecular biology to quantum mechanics, a completely different problem. Not even the most trivial physical event is immune to some form of conceptualization, so we must seek for a different explanation of what we mean by the mental-physical dichotomy. The dichotomy becomes internal to individual perspectives. If this is correct, any knowledge (folk and/or scientific knowledge) is susceptible to psychological explanation in a way explained as the final part of the paper.
Daniele just wrote a note on the problem if garbage recycling and the situation in Italy:Mrs Krap do you know the sitation in UK? If yes tell us some
Garbage-To-Energy- Burning Versus RecyclingEditor’s Note: Last year I told you we were going to do a series about the history of recycling. In order to fully explore the history of recycling we have brought in one of our old friends, Tanya Lipshutz (her last name has changed now, but we always think of her as Lipshutz!), to tell more of the tale. Tanya was with GRI for many years and was instrumental in overcoming the garbage burning mania in the seventies and early eighties. She will be writing more in future issues. Tanya now works for the City of Berkeley in its recycling department. Pavitra.
The idea of Garbage to Energy began in the late 1970’s. when consumer recycling was in its infancy. Foresighted citizens were carefully sorting their material and bringing it to dropoff centers run by community-based groups, such as Garbage Reincarnation. Few paper mills were equipped to handle recycled fiber. Recycling was considered a volunteer activity. (The sane and honest people thought that most people would never recycle, and that 10% was the most we’d divert. The people who talked about 25-75% were considered dreamers. At the same time, environmental awareness was rising, bringing criticism of wasteful packaging. OPEC had formed, and energy prices were rising. Nuclear energy was discredited, military purchases dropping, and engineering firms were looking for new services to sell to governments. And cities were running out of landfill space and seeking a home for their trash. So firms like Raytheon invented “garbage to energy” systems. They would burn garbage and make steam, or grind it into fuel pellets. Pull out scrap metal that would jam the works, and call it recycling. They used technology designed to sort wheat from chaff. Sounds great! Take one problem - worthless garbage - and solve another – energy. Garbage then becomes a good thing – a fuel. Funny how fast the packaging industry jumped on the bandwagon. Public works directors, usually engineers, liked it because they could get rid of their trash without asking people to change their behavior. Cities bought it – especially Northeast cities with the greatest landfill problems. 130 plants were proposed in California, to burn 70% of its garbage. The Solid Waste Management Board funded its first feasibility study for a plant to be built in Healdsburg, supplied by garbage from Mendocino, Solano, Marin and Napa Counties to provide electricity for Healdsburg homes. Mike Anderson (with his Masters degree in Futurism and Marketing) and Dan Cotter, early directors of Garbage Reincarnation, saw the problems right away. Garbage to Energy Plants were expensive, and to finance them, cities signed (were asked to sign) long term contracts to deliver and pay for a guaranteed supply of garbage. If the city didn’t have enough garbage, it had to pay anyway. The incentive to recycle would be gone. Also, the energy calculations started with garbage = 0. But Garbage wasn’t worthless – it was full of stuff that could be reused and recycled. You could save more energy and other resources by recycling paper than by burning it, and then cutting trees to make new paper. They were joined by other ”radicals” - Neil Seldman of the Institute for Local Self Reliance in Washington D.C., Dan Knapp of Urban Ore in Berkeley Tania Lipshutz, an environmental studies student at Sonoma State, showed up one day, fresh from training in whole-systems analysis. She had heard of the 4-county study and smelled a rat. Mike turned her loose on their files and taught her some lobbying skills. Mike and Dan had already been lobbying the Board of Supervisors, and Tania did a cost benefit analysis and presented it at the supervisors’ meeting. Recognizing that the study had a foregone conclusion, (the consultant had presented the benefits but none of the drawbacks) and that they would be pressured to act on the recommendations of a flawed study, Sonoma County opted out, and Tania signed on full time (half time driving trucks, half time as a researcher and lobbyist). Tania and Mike researched and wrote “Garbage to Energy, the False Panacea” – a 100 page document describing the problems. A consulting engineer whose firm helped repair garbage burners volunteered to review the document for technical accuracy, and provided some good examples. Mike sent the false Panacea to every California legislator and to Federal legislators. It was advertised in the first Whole Earth Catalog and ecology journals. Citizens’ groups from around the country, and as far away as the Philippines and Australia, requested copies and advice Many grassroots recyclers thought they could “peacefully coexist” with incinerators. The “resource recovery” firms promised to let the recyclers keep their newspaper out of the burners – at least at their current recycling rate. There was much discussion about how much paper could be allowed to be recycled, and whether to regulate paper that was already being diverted. Meanwhile, existing recycled paper mills were very concerned that they would lose their source of material if garbage-to-energy became prevalent. Officials of Consolidated Fibers – a large cardboard recycling firm based in Chicago, and Garden State Paper – a pioneer newspaper recycling mill, flew in to meet with Mike. Michael was a businessman, as well as an environmentalist, and so gained their trust. Their voices added breadth and power to the debate, and this relationship would prove valuable in promoting recycling legislation in the future.
Lobbying Against Burning
While Michael and the crew struggled to keep GRI financially afloat and providing services, they continued to fight the overriding battle for recycling’s survival. Tania, Mike, Dan, and others testified at hearings, spoke at citizens meetings, wrote articles and in general helped support and inform. Dan Knapp recruited doctors who were concerned about the air pollution, and particularly dioxin, that would come out of the stacks when plastic and other unpredictable garbage was burned together. Richmond citizens formed an environmental justice group, protesting another polluter in their midst. . In addition to pointing out all the problems with the plants – their cost, pollution, perpetuation of garbage – they argued that recycling should be given a chance first. In 1984 Berkeley citizens passed an Initiative requiring that city to implement programs to recycle 50% of its waste before it could put any money into an incinerator. (This legislation was the forerunner of AB 939 with its statewide 50% goal.)
Curbside Recycling Begins
From 1977 to 1986 San Francisco, San Jose, Richmond, Los Angeles and San Diego each spent $10-15 million on feasibility studies and consultant fees, attempting to put together contracts, while recycling struggled for a pittance of city support. Sonoma County spent no money chasing garbage burners, thanks to GRI. and the intelligent Board of Supervisors. Instead Santa Rosa (and El Cerrito) got the first California state grants to support curbside recycling. Grassroots recyclers throughout the state were working to improve the visibility and viability of their programs Around the country, one by one other plants exhibited the problems that GRI had predicted. Long Island citizens rebelled against soot on their windows; Sweden found dioxin in its pastures and imposed a moratorium. One plant blew up when a container of gasoline hit the shredders. Refuse derived fuel didn’t behave as promised, and customers stopped buying it. Air pollution equipment couldn’t handle the variations in trash. Cities sued to break their garbage supply contracts, and the Supreme Court agreed. And one by one, by ballot initiative, vote of joint powers’ committees, or election of burner opponents to City councils, San Francisco, San Jose, Richmond, Los Angeles and San Diego gave up on burning their garbage. Immediately, these cities switched funding to recycling, hired recycling coordinators, and wrote recycling into their garbage collection contracts. It wasn’t easy, but the gate was open. Supportive legislation followed – see your next issue - and California is now approaching a 50% recycling/reuse rate, with food waste and construction debris being the next challenges. We’re well ahead of the rest of the country, partly because we didn’t take the burner detour. Tanya
http://iws.wcupa.edu/phi-club/faculty.html
West Chester
University
Philosophical
Society
West Chester University Philosophical Society
The Philosophy Forum is a venue for faculty to present research to the members of the club and the general WCU audience. Faculty from any department may present, as long as the research is appropriately related to philosophy. Students are encouraged to approach faculty about this opportunity. Ask your favorite 'prof' to present. Interested faculty presenters should contact
The mind, the body and the messenger,
Bruno Garofalo
Tuesday, March 24th, 3:15-4:45pm, Sykes Student Union, Room 209
DESCRIPTION: I will argue that reduction of mental to physical is, in spite of its apparent analogy with reduction of a natural science like for instance molecular biology to quantum mechanics, a completely different problem. Not even the most trivial physical event is immune to some form of conceptualization, so we must seek for a different explanation of what we mean by the mental-physical dichotomy. The dichotomy becomes internal to individual perspectives. If this is correct, any knowledge (folk and/or scientific knowledge) is susceptible to psychological explanation in a way explained as the final part of the paper.
nessuno dice niente su questa cosa della violenza
Io faccio un suggerimento: in Usa le armi non si possono bandire perche dicono che bandirle sarebbe contro la costituzione americana. Ok allora ogni arma deve avere un meccanismo come le macchine fotografiche che ad ogni foto sovrappongono la data e l'ora in cui e' stata presa. Le armi devono segnalare l'ora in cui sono state usate
Se uno compra un arma e la polizia ha il sospetto che possa avere sparato ha il diritto di guardare e controllare se ha sparato nell'ora in cui e' avvenuto il delitto se la polizia lo conosce.
Se il meccanismo segnatempo e' guasto o rotto e un motivo in piu per sospettare il proprietario dell'arma.
Se uno perde un arma deve immediatamente dichiararlo alla polizia come quando si perdono le carte di credito; cosi anche se parte dell'arma si guasta. La polizia ha sempre il diritto di controllare armi sospette.
Non dico che questo sistema mette fine agli omicidi ma e un piccolo deterrente sicuramente. Che ne pensate?
Sporchi da morire
Sporchi da morire ( da http://napolisenzamunnezza.blogspot.com/ )
Un viaggio nel mondo delle polveri sottili, delle nano-particelle e delle possibili alternative.Si tratta di "Sporchi da morire" film-documentario ideato da Marco Carlucci, filmmaker indipendente, David Gramiccioli, giornalista e conduttore radiofonico, Matteo Morittu autore cinematografico e televisivo."Sporchi da morire" nasce da alcune domande.È vero che gli inceneritori fanno male?Perché in Italia si continuano a costruire questi impianti mentre nel resto del mondo si stanno smantellando?Quali sono i rischi concreti per la salute?Quali sono i danni provocati dalle micro- e nano-particelle?Quali sono le possibili alternative?Con queste domande in testa è partito David Gramiccioli. Il film documenta il suo viaggio, che presto diventa un’avventura, tra l'Italia, gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi, la Germania, la Francia, la Spagna e l’Austria, un percorso frammentato di incontri come quello con lo scienziato Stefano Montanari.
Qui il sito: http://www.sporchidamorire.com/doc/
Di seguito il link del promo del film http://www.youtube.com/watch?v=HzgKDjKVey8
lunedì 23 marzo 2009
padri affettuosi...
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Incinta dal padre, ragazzina decide di non abortireTiene il bimbo frutto dell'incesto -->
Rio de Janeiro - A Guarantiga, nello stato di Bahia, vicenda di violenza analoga a quella di due settimane fa verificatasi a Recife. Una ragazzina di tredici anni è rimasta incinta in seguito alle violenze sessuali subite da parte del padre.Per un caso analogo, tempo fa, era scoppiata una feroce polemica tra il governo brasiliano e la Chiesa. Una ragazzina era rimasta incinta di due gemelli dopo gli abusi del padre. La giovane aveva abortito e i medici autori dell'aborto erano stati scomunicati dall'arcivescovato. Questa volta pare non ci siano i presupposti per una nuova diatriba."Non c'e' il rischio di una nuova polemica perche' in questo caso la bambina non vuole abortire", ha assicurato la tutor della minore.L'uomo, dopo aver confessato, è stato arrestato.Roberta Cardillo
violenza in italia
Violenza sulle donne: per il telefono Rosa il mostro e' in casaNel 2008 16% in piu' di richieste d'aiuto -->
Roma - Aumenta nel 2008 il numero di donne vittime di violenza, non solo sessuale, che si sono rivolte al Telefono Rosa. Il bilancio, presentato oggi a Roma, evidenzia come sempre più spesso il pericolo maggiore è proprio in casa. E, nel 53% dei casi, ha il volto del marito o del partner. Tradotto in numeri, sono 1.430 donne che hanno subito violenza all'interno di una relazione affettiva e tra le mura domestiche. La controprova sta nel fatto che solo il 2% delle violenze denunciate è ad opera di sconosciuti. Nel 2008, secondo i dati presentati da Telefono Rosa, il numero di richieste d'aiuto è aumentato del 16%, raggiungendo quota 1.744, di cui 1.457 provenienti da italiane e 287 da donne straniere. Da sottolineare, tuttavia, che il fenomeno delle violenze ha nel sommerso il suo principale ostacolo: solo il 10% delle violenze, infatti, viene denunciato. Spesso gli autori dei maltrattamenti e delle violenze hanno personalità duplici e comportamenti che tendono a distinguere l'atteggiamento tenuto in casa da quello negli spazi pubblici: per il 69% delle vittime la violenza è esclusivamente privata e non sconfina al di fuori dell'ambito familiare. E' proprio il carattere domestico a rendere più frequenti le violenze di tipo psicologico (31%) e quelle di tipo fisico come percosse (23%) inflitte dal partner, minacce (13%) e violenze di tipo economico (10%). Le violenze sarebbero reiterate nell'83% dei casi e gli autori sono spesso uomini colti e con un lavoro. La maggioranza sono impiegati (23%) e operai (18%), ma non mancano i liberi professionisti (11%), gli imprenditori (6%), i commercianti (6%) e i funzionari (6%). Da notare che, nel 69% dei casi, l'autore della violenza non fa uso di alcol e droghe.
la donna nel mondo moderno...
WOMEN'S RIGHTS -Our Struggle to fight for the rights of women
Violence Karo Kari Vani Hudood Extraordinary Cases
According to estimates - as many as 70 percent of women in Pakistan experience domestic violence. This violence can range from beatings, to sexual violence or torture, to broken bones and very serious injury caused by pouring of acid or burning the victim alive.
The victims of these abuses are trapped in a society where beatings from a male family member are acceptable and where independence and divorce are taboo. Often, these victims are trapped in a vicious cycle whereby they are abused twice over – once by their spouses and then by the very people they turn to for help – including policemen, judges and even mullahs (religious persons).
In many instances, violence against a woman is used as a tool by the abuser to drive the victim to commit suicide. In other instances, accidents are engineered – typically by the tampering of a kitchen stove and its resulting explosion when used – to cause a victims death. In some cases, petrol is pored over the victim and she is set ablaze, claimed to be yet another accident or suicide with plenty of family members ready to vouch as witnesses. These murders are committed usually when differences occur between the victim and her husband or his family – typically when the husband and his family feel that the dowry and gifts given with the girl during marriage were insufficient, if the husband wished to marry again and even if he and his family expected an inheritance from the death of his wife.
As of a few years ago, it is estimated by the Ansar Burney Trust that as many as four women were seriously burnt in such cases weekly in Pakistan. Police investigations were negligible and any prosecutions that did occur were as a result of intervention by human rights organisations such as Ansar Burney Trust.
According to our investigations, in the vast majority of cases where women lost their lives as a result of violence at home, it was their husbands and in-laws who were to blame; while at other times it was the victims’ brothers and fathers.
Some women who seek divorce or separation suffered mutilation – their nose, ears and hair were cut off by angry revengeful husbands and lovers.
Another form of violence commonly faced by women in Pakistan is sexual violence. It is estimated that as many as eight women - half of them minors - are raped in Pakistan everyday, partly due to the general disbelief in women’s rights in Pakistan.
Reasons for these rapes vary, many times being committed to extract revenge on the victims family as women are commonly believed to be the keepers of family honor. At other times, the rape of a woman is ordered as punishment through the centuries old “Punchait” and “Jirga” systems consisting of local elders, for the crimes committed by other members of her family.
Many sexual assaults on women occur in custody by the police, an act that has reduced in frequency due to the efforts of Ansar Burney Trust monitoring the treatment of women in police stations, prisons and mental asylums.
Women who seem independent or those who work are consistently sexually harassed, many times by male members of staff as independence and working away from home are seen as signs of indecency. This harassment is not only inflicted on lower and middle class women, but even female members of parliament have reported consistent harassment from men in their constituencies.
Acid throwing is another abuse inflicted on women to “teach them a lesson”. In many instances, men who had proposed for a woman’s hand in marriage only to be declined have resulted in throwing acid on the girls face and body to insure pain and suffering on the victim because she dishonoured him by refusing his proposal.
At other times, religious fundamentalists have been known to throw acid at women who are complete strangers to them – because they felt the women were too modern and westernised; even if all the women had done is wear jeans instead of the traditional Pakistani dress.
The Ansar Burney Trust estimates that on average, a woman suffers an acid attack every week in Pakistan; an act the Trust has been working against for many years.
In our battle against violence inflicted on women, the Ansar Burney Trust has raised its voice to improve awareness for the better treatment of women in Pakistani society and bring attention to their suffering and plight. The Trust provides the victims with free medical services and reconstructive surgery for their injuries, full protection and legal support to prosecute those responsible and a shelter home for these women to reside in without fear of persecution.
Copyright © 2005 Ansar Burney Trust
Violenza legata alle armi
"Every gun that is made, every warship launched, every rocket fired signifies, in the final sense, a theft from those who hunger and are not fed, those who are cold and are not clothed."
-Dwight D. Eisenhower, U.S. general and 34th president (1890-1969)
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Facts about Gun Violence
Kids and Gun Violence Factsheet
Suicide and Gun Violence Factsheet
General Gun Violence Statistics
FACT: In 2005 (the most recent year for which data is available), there were 1,019 gun deaths in the state of Illinois, a 3% INCREASE from 2004 statewide gun deaths. The 2005 Illinois gun deaths included:
569 homicides (56% of all IL gun deaths),
424 suicides (42% of all IL gun deaths),
and 21 unintentional shootings, 1 legal intervention, and 4 of undetermined intent (2% of all IL gun deaths combined).
-Numbers obtained from CDC National Center for Health Statistics mortality report online, 2008.
FACT:In 2005 (the most recent year for which data is available), there were 30,694 gun deaths in the U.S:
12,352 homicides (40% of all U.S gun deaths),
17,002 suicides (55% of all U.S gun deaths),
789 unintentional shootings, 330 from legal intervention and 221 from undetermined intent (5% of all U.S gun deaths combined).
-Numbers obtained from CDC National Center for Health Statistics mortality report online, 2008.
FACT: Suicide is still the leading cause of firearm death in the U.S., representing 55% of total 2005 gun deaths nationwide. In 2005, the U.S. firearm suicide total was 17,002, a 1.5% INCREASE from 2004 suicide deaths. The state of Illinois saw a nearly 10% INCREASE in gun suicides from 387 in 2004 to 424 in 2005. Most suicides in the U.S. are committed with firearms.
-Numbers obtained from CDC National Center for Health Statistics mortality report online, 2008.
FACT: While handguns account for only one-third of all firearms owned in the United States, they account for more than two-thirds of all firearm-related deaths each year. A gun in the home is 4 times more likely to be involved in an unintentional shooting, 7 times more likely to be used to commit a criminal assault or homicide, and 11 times more likely to be used to attempt or commit suicide than to be used in self-defense.
-A Kellerman, et al. Journal of Trauma, August 1998; Kellerman AL, Lee RK, Mercy JA, et al. "The Epidemiological Basis for the Prevention of Firearm Injuries." Annu.Rev Public Health. 1991; 12:17-40.)
FACT: A gun in the home increases the risk of homicide of a household member by 3 times and the risk of suicide by 5 times compared to homes where no gun is present.
-Kellerman AL, Rivara FP, Somes G, et al. "Suicide in the Home in Relation to Gun Ownership." NEJM. 1992; 327(7):467-472)
FACT: Contrary to popular belief, young children do possess the physical strength to fire a gun: 25% of 3-to-4-year-olds, 70% of 5-to-6-year-olds, and 90% of 7-to-8-year-olds can fire most handguns.
-Naureckas, SM, Christoffel, KK, et al. Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine, 1995.
FACT: Comparison of U.S. gun homicides to other industrialized countries:
In 1998 (the most recent year for which this data has been compiled), handguns murdered:
373 people in Germany
151 people in Canada
57 people in Australia
19 people in Japan
54 people in England and Wales, and
11,789 people in the United States
(*Please note that these 1998 numbers account only for HOMICIDES, and do not include suicides, which comprise and even greater number of gun deaths, or unintentional shootings).
- Provided by the Brady Campaign to Prevent Gun Violence
FACT: Among 26 industrialized nations, 86% of gun deaths among children under age 15 occurred in the United States.
- Provided by the Brady Campaign to Prevent Gun Violence
FACT: Taxpayers pay more than 85% of the medical cost for treatment of firearm-related injuries.
- Martin M, et al. "The Cost of Hospitalization for Firearm Injuries." JAMA. Vol 260, November 25, 1998, pp 3048, and Ordog et al. "Hospital Costs of Firearm Injuries." Abstract. Journal of Trauma. February 1995, p1)
FACT: While handguns account for only one-third of all firearms owned in the United States, they account for more than two-thirds of all firearm-related deaths each year. A gun kept in the home is 22 times more likely to be used in a homicide, suicide or unintentional shooting than to be used in self-defense.
- Kellerman AL, Lee RK, Mercy JA, et al. "The Epidemiological Basis for the Prevention of Firearm Injuries." Annu. Rev. Public Health. 1991; 12:17-40
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FACT: In a ten year span, 1988 to 1997, 633 law enforcement officers were feloniously killed by firearms in America. A handgun was the murder weapon in 78% (492 victims) of the fatal incidents. Over the same period of time, rifles killed 106 officers and shotguns killed 35 officers. A total of 253 law enforcement officers were slain while equipped with body armor.
- U.S. Department of Justice
FACT: From 1977 to 1996, the U.S. firearm industry produced 85,644,715 firearms, 39,024,786 handguns, 26,651,062 rifles and 19,969,867 shotguns in the United States.
- Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms
FACT: As of 1994, 44 million Americans owned more than 192 million firearms, 65 million of which were handguns. Although there were enough guns to have provided every U.S. adult with one, only 25% of adults owned firearms. Seventy-four percent (74%) of gun owners possessed two or more firearms.
- National Institute of Justice, May 1997
FACT: Every two years more Americans die from firearm injuries than the total number of American soldiers killed during the 8-year Vietnam War. In 2003, the total number of people killed by guns in the United States was 30,136.
- Based on data from CDC National Center for Health Statistics WISQARS online data collection system, 2006.
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SPECIAL REPORT: Results from Report Published in the New Scientist
The July 2003 issue of New Scientist magazine contains a report about life-saving technologies for guns that should be implemented as standards for the gun industry. Click here to view the online report. In addition to pushing for existing technologies to be incorporated into gun industry processes, the report also cited new data on the risks of guns. Here are some facts from the report:
People who keep guns at home have a 72% greater chance of being killed by firearms and are 3.44 times more likely to commit suicide than those who do not keep guns at home (Annals of Emergency Medicine, Vol 41, p. 771).
A recent survey of 236 types of pistols made in the U.S. found that:
only 13% had a loaded chamber indicator
only 20% had a grip safety to make it harder for children to use the gun
only 21% had a magazine safety, which prevents the gun from firing when the magazine has been removed, even if there is already a round in the chamber of the gun
(Annals of Emergency Medicine, Vol 41, p 1)
A recent Emory University study shows that 32% of unintended shootings in the U.S. are caused by deficiencies in gun design. (Annals of Emergency Medicine, Vol 41, p 10)
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Teens Say It's Easy To Get Guns
A nationwide survey about teenagers attitudes toward guns, conducted in 2003, found that:
39% Number of teens who said they know someone who has been shot
37% of teenagers could get a handgun "if I really wanted to"
27% know of a handgun kept in their house, apartment or car
59% do not believe that "video games can make teenagers violent"
56% do not want armed security guards patrolling their schools
90% do not believe that teachers and principals should be able to "bring handguns to school to protect students"
Source: Teenage Research Unlimited, June 2003.
Data from the Centers For Disease Control and Prevention show that:
Everyday in the United States, 8 young Americans ages 19 and under are killed in gun homicides, suicides, and unintentional shootings.
For every child killed by a gun, four more are wounded.
.
Every two minutes, somewhere in America, someone is sexually assaulted.
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U.S. Statistics / Global / Links to Statistics
U.S. STATISTICS
Fact #1: 17.6 % of women in the United States have survived a completed or attempted rape. Of these, 21.6% were younger than age 12 when they were first raped, and 32.4% were between the ages of 12 and 17. (Full Report of the Prevalence, Incidence, and Consequences of Violence Against Women, Findings from the National Violence Against Women Survey, November, 2000)
Fact #2: 64% of women who reported being raped, physically assaulted, and/or stalked since age 18 were victimized by a current or former husband, cohabiting partner, boyfriend, or date. (Full Report of the Prevalence, Incidence, and Consequences of Violence Against Women, Findings from the National Violence Against Women Survey, November, 2000)
Fact #3: Only about half of domestic violence incidents are reported to police. African-American women are more likely than others to report their victimization to police Lawrence A. Greenfeld et al. (1998). (Violence by Intimates: Analysis of Data on Crimes by Current or Former Spouses, Boyfriends, and Girlfriends. Bureau of Justice Statistics Factbook. Washington DC: U.S. Department of Justice. NCJ #167237. Available from National Criminal Justice Reference Service.)
Fact #4: The FBI estimates that only 37% of all rapes are reported to the police. U.S. Justice Department statistics are even lower, with only 26% of all rapes or attempted rapes being reported to law enforcement officials.
Fact #5: In the National Violence Against Women Survey, approximately 25% of women and 8% of men said they were raped and/or physically assaulted by a current or former spouse, cohabiting partner, or date in their lifetimes. The survey estimates that more than 300,000 intimate partner rapes occur each year against women 18 and older. (Full Report of the Prevalence, Incidence, and Consequences of Violence Against Women, Findings from the National Violence Against Women Survey, November, 2000)
Fact #6: The National College Women Sexual Victimization Study estimated that between 1 in 4 and 1 in 5 college women experience completed or attempted rape during their college years (Fisher 2000).
Fact #7: Men perpetrate the majority of violent acts against women (DeLahunta 1997).
Fact #8: Every two minutes, somewhere in America, someone is sexually assaulted. (Rape, Abuse and Incest National Network (RAINN) calculation based on 2000 National Crime Victimization Survey. Bureau of Justice Statistics, U.S. Department of Justice)
Fact #9: One out of every six American women have been the victims of an attempted or completed rape in their lifetime. (Prevalence, Incidence and Consequences of Violence Against Women Survey, National Institute of Justice and Centers for Disease Control and Prevention, 1998)
Fact #10: Factoring in unreported rapes, about 5% - one out of twenty - of rapists will ever spend a day in jail. 19 out of 20 will walk free. (Probability statistics based on US Department of Justice Statistics)
Fact #11: Fewer than half (48%) of all rapes and sexual assaults are reported to the police (DOJ 2001).
Fact #12: Sexual violence is associated with a host of short- and long-term problems, including physical injury and illness, psychological symptoms, economic costs, and death (National Research Council 1996).
Fact #13: Rape victims often experience anxiety, guilt, nervousness, phobias, substance abuse, sleep disturbances, depression, alienation, sexual dysfunction, and aggression. They often distrust others and replay the assault in their minds, and they are at increased risk of future victimization (DeLahunta 1997).
Fact #14: According to the National Crime Victimization Survey, more than 260,000 rapes or sexual assaults occurred in 2000; 246,180 of them occurred among females and 14,770, among males (Department of Justice 2001).
Fact #15: Sexual violence victims exhibit a variety of psychological symptoms that are similar to those of victims of other types of trauma, such as war and natural disaster (National Research Council 1996). A number of long-lasting symptoms and illnesses have been associated with sexual victimization including chronic pelvic pain; premenstrual syndrome; gastrointestinal disorders; and a variety of chronic pain disorders, including headache, back pain, and facial pain (Koss 1992).Between 4% and 30% of rape victims contract sexually transmitted diseases as a result of the victimization (Resnick 1997).
Fact #16: More than half of all rapes of women occur before age 18; 22% occur before age 12. (Full Report of the Prevalance, Incidence, and Consequences of Violence Against Women, Findings from the National Violence Against Women Survey, November, 2000)
Fact #17: In 2000, nearly 88,000 children in the United States experienced sexual abuse (ACF 2002).
Fact #18: About 81% of rape victims are white; 18% are black; 1% are of other races. (Violence Against Women, Bureau of Justice Statistics, U.S. Dept. of Justice, 1994.)
Fact #19: About half of all rape victims are in the lowest third of income distribution; half are in the upper two-thirds. (Violence against Women, Bureau of Justice Statistics, U.S. Dept. of Justice, 1994.)
Fact #20: According to the Youth Risk Behavior Surveillance Survey (YRBSS), a national survey of high school students, 7.7% of students had been forced to have sexual intercourse when they did not want to. Female students (10%) were significantly more likely than male students (5%) to have been forced to have sexual intercourse. Overall, black students (10%) were significantly more likely than white students (7%) to have been forced to have sexual intercourse (CDC 2002).
Fact #21: Females ages 12 to 24 are at the greatest risk for experiencing a rape or sexual assault (DOJ 2001).
Fact #22: Almost two-thirds of all rapes are committed by someone who is known to the victim. 73% of sexual assaults were perpetrated by a non-stranger (— 38% of perpetrators were a friend or acquaintance of the victim, 28% were an intimate and 7% were another relative.) (National Crime Victimization Survey, 2005)
Fact #23: The costs of intimate partner violence against women exceed an estimated $5.8 billion. These costs include nearly $4.1 billion in the direct costs of medical care and mental health care and nearly $1.8 billion in the indirect costs of lost productivity and present value of lifetime earnings. (Costs of Intimate Partner Violence Against Women in the United States, Department of Health and Human Services, Centers for Disease Control and Prevention, National Center for Injury Prevention and Control, Atlanta, Georgia, March 2003).
Fact #24: Domestic violence occurs in approximately 25-33% of same-sex relationships. (NYC Gay and Lesbian Anti-Violence Project, October 1996.)
Fact #25: Boys who witness their fathers' violence are 10 times more likely to engage in spouse abuse in later adulthood than boys from non-violent homes. (Family Violence Interventions for the Justice System, 1993)
Fact #26: An estimated 50,000 women and children are trafficked into the United States annually for sexual exploitation or forced labor. (U.S. Central Intelligence Agency, 2000)
Fact #27: Somewhere in America a woman is battered, usually by her intimate partner, every 15 seconds. (UN Study On The Status of Women, Year 2000)
Fact #28: A University of Pennsylvania research study found that domestic violence is the leading cause of injury to low-income, inner-city Philadelphia women between the ages of 15 to 44 - more common than automobile accidents, mugging and rapes combined. In this study domestic violence included injuries caused by street crime.
Fact #29: Following the Supreme Court's decision in 2000 to strike down the civil-rights provision of the Federal Violence Against Women Act (ruling that only states could enact such legislation), only two states in the country (Illinois and California) have defined gender-based violence, such as rape and domestic violence, as sex discrimination, and created specific laws that survivors can use to sue their perpetrators in civil court. (Kaethe Morris Hoffer, 2004).
Fact #30: A study reported in the New York Times suggests that one in five adolescent girls become the victims of physical or sexual violence, or both, in a dating relationship. (New York Times, 8/01/01)
GLOBAL STATISTICS
Fact #31: At least 60 million girls who would otherwise be expected to be alive are "missing" from various populations, mostly in Asia, as a result of sex-selective abortions, infanticide or neglect. (UN Study On The Status of Women, Year 2000)
Fact #32: Globally, at least one in three women and girls is beaten or sexually abused in her lifetime. (UN Commission on the Status of Women, 2/28/00)
Fact #33: A recent survey by the Kenyan Women Rights Awareness Program revealed that 70% of those interviewed said they knew neighbors who beat their wives. Nearly 60% said women were to blame for the beatings. Just 51% said the men should be punished. (The New York Times, 10/31/97)
Fact #34: 4 million women and girls are trafficked annually. (United Nations)
Fact #35: An estimated one million children, mostly girls, enter the sex trade each year (UNICEF)
Fact #36: A 2005 World Health Organization study reported that nearly one third of Ethiopian women had been physically forced by a partner to have sex against their will within the 12 months prior to the study. (WHO Multi-country Study on Women's Health and Domestic Violence Against Women, 2005)
Fact #37: In a study of 475 people in prostitution from five countries (South Africa, Thailand, Turkey, USA, and Zambia):62% reported having been raped in prostitution.73% reported having experienced physical assault in prostitution.92% stated that they wanted to escape prostitution immediately.(Melissa Farley, Isin Baral, Merab Kiremire, Ufuk Sezgin, "Prostitution in Five Countries: Violence and Posttraumatic Stress Disorder" (1998) Feminism & Psychology 8 (4): 405-426)
Fact #38: The most common act of violence against women is being slapped—an experience reported by 9% of women in Japan and 52% in provincial Peru. Rates of sexual abuse also varies greatly around the world—with partner rape being reported by 6% of women from Serbia and Montenegro, 46% of women from provincial Bangladesh, and 59% of women in Ethiopia. (WHO Multi-country Study on Women’s Health and Domestic Violence Against Women, 2005)
Fact #39: So-called "honour killings" take the lives of thousands of young women every year, mainly in North Africa, Western Asia and parts of South Asia. (UNFPA)
Fact #40: The Human Rights Commission of Pakistan reported that 2002 saw a 25% increase in “honor killings” of women, with 461 women murdered by family members in 2002, in 2 provinces (Sindh and Punjab) alone. (Pakistan Human Rights Commission, 2002)
Fact #41: More than 90 million African women and girls are victims of female circumcision or other forms of genital mutilation. (Heise: 1994)
Fact #42: In eastern and souther Africa, 17 to 22% of girls aged 15 to 19 are HIV-positive, compared to 3 to 7% of boys of similar age. This pattern—seen in many other regions of the world—is evidence that girls are being infected with HIV by a much older cohort of men. (UNICEF/UNAIDS 2007)
Fact #43: : A 2005 study reported that 7% of partnered Canadian women experienced violence at the hands of a spouse between 1999 and 2004. Of these battered women, nearly one-quarter (23%) reported being beaten, choked, or threatened with a knife or gun. (Family Violence in Canada: A Statistical Profile, 2005)
Fact #44: In Zimbabwe, domestic violence accounts for more than 60% of murder cases that go through the high court in Harare. (ZWRCN)
Fact #45: a study in Zaria, Nigeria found that 16 percent of hospital patients treated for sexually transmitted infections were younger than 5. (UNFPA)
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