Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.

sabato 31 ottobre 2009

Sempre di Amodio su chi arma l'Africa guerrigliera

La Banca Mondiale riporta che ci sono circa 500 milioni di armi di piccolo taglio in circolo per il mondo. Almeno 70 milioni sono Kalashnikov, il "mitico" mitragliatore automatico sovietico costruito per la prima volta nel '47 (infatti AK-47 sta per Avtomat Kalashnikova 1947). Compatto e resistente, questo strumento ha armato le rivolte africane e rappresentato (pur essendo poco accurato) la morte per milioni di persone. Ma l'Africa, in fatto di armi, è molto "internazionalizzata" grazie alla circolazione delle varianti dei russi AK, dei cinesi T56 e dei serbi M70. Solo una parte relativamente minoritaria delle migliaia di africani uccisi da queste armi muore in guerra, la maggior parte sono vittime delle polizie, organizzazioni criminali, gruppi tribali o religiosi. In un tentativo di rendere più difficile l'armamento dei gruppi "privati" e di sostenere gli sforzi contro il terrorismo internazionale, un gruppo di 10 paesi dell'Africa centro-orientale hanno deciso di armonizzare la lotta al commercio (illegale) di armi e di armonizzare le leggi in materia; è piuttosto sorprendente vedere paesi come l'Etiopia, il Rwanda e l'Uganda abbracciare la crociata contro le armi, dopo che proprio i loro "eserciti di liberazione nazionale" hanno largamente beneficiato del flusso costante di forniture. L'introduzione di condanne più lunghe per commercianti/trasportatori di armi illegali affiancata dall'introduzione dall'affrancatura elettronica delle armi di proprietà dello stato dovrebbero arginare il drenaggio di Kalashnikov&co verso il mercato nero. In Africa acquistare armi è più conveniente che in qualsiasi altra parte del mondo, in Somalia e Sudan un mitragliatore costa "tra $30 e 125 per arma ed i prezzi negli ultimi anni sono calati fortemente grazie all'ascesa di nuovi produttori da est". Nonostante le parate e le feste organizzate dalle polizie dei 10 paesi per festeggiare la distruzione di tonnellate di armi illegali, la situazione stenta a migliorare od almeno a mostrare una tendenza in senso contrario. Lo scorso anno il dirottamento di una nave ucraina che trasportava mezzi corazzati verso il Sudan meridionale, ha provocato anche l'appropriazione in un "colpo solo" di 10,000 mitragliette e quintali di munizioni per il mercato illegale. L'intelligence britannica ha più volte manifestato le perplessità sul ruolo dei paesi ex-URSS nel rifornire o meglio liquidare le antiche riserve dell'epoca sovietica. Una volta raggiunta l'Africa la vendita di armi è molto facile. Le frontiere sono porose, la corruzione è un fatto giornaliero (e le tangenti permettono ai trasfrontalieri di arrotondare cospicuamente) ed attraverso lo stesso sistema le armi posso essere riciclate attraverso "permessi ufficiali" ottenuti illegalmente. Alcuni dei proiettili utilizzati per i kalashnikov delle polizie in Africa sono del calibro 7.62x39 mm, il calibro più diffuso seppur poco potente e preciso. Sul mercato nero arriva a costare $ 1 al giorno, esattamente il valore della soglia di povertà...

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