Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.

martedì 16 giugno 2009

LEGGETE GLI SPAGNOLI INVIDIOSI LOL

Gli spagnoli contro Rossi"Un patricida traditore" Durissimo attacco del quotidiano sportivo As all'Italia e al suo giovane bomber: "Gli azzurri giocano male, non meritano e vincono. Come al solito". Su Peppino: "Grazie a lui l'Italia gioca in 13, ma è nato e cresciuto in America e dovrebbe giocare per gli Usa" MILANO, 16 giugno 2009 - Durissimo attacco all’Italia dalla Spagna. Dopo l’1-3 degli azzurri sugli Usa, il quotidiano sportivo As si scaglia a testa bassa contro la prestazione della nazionale italiana, contro la condotta arbitrale, ma anche contro la moralità di Giuseppe Rossi, accusato di vestire impropriamente la maglia dell’Italia e di “patricidio” nei confronti degli Stati Uniti. I SOLITI ITALIANI — “Giocano male, non meritano, e vincono. Dov’è la notizia?” La cronaca della partita del giornale spagnolo non lascia scampo alla nazionale e alla sua prestazione, definita “pallida come la nuova maglia ufficiale”. Se non bastasse, l’Italia vince grazie alle sue “altre virtù, l’altro calcio (…). Gli italiani mantengono intatte la loro cialtroneria e la loro fortuna”. Pesantissimo. Sicuramente la nazionale allenata da Lippi ha lasciato migliori ricordi, eppure stupisce la durezza dell’attacco dei commentatori spagnoli. Daniele De Rossi e Giuseppe Rossi, a segno con gli Usa. LaPresse LA GIACCHETTA AZZURRA — Non viene risparmiato nemmeno l’arbitro cileno Pozo, che pure in partita ha dimostrato di saper prendere scelte impopolari senza alcun riguardo per il blasone. L’arbitraggio cileno viene classificato come “benevolo”, e parte della classica “sceneggiatura” con cui l’Italia porta a casa le vittorie. Pozo è colpevole di aver estratto con eccessiva prontezza un cartellino rosso per un fallo al massimo da “cartellino arancione”. Nessuna menzione però sulla decisione dell’arbitro, pochi minuti più tardi, di assegnare un rigore agli Usa senza esitazioni. In quel frangente, il vantaggio degli statunitensi si scrive sia solo frutto delle “loro capacità”. Che gli spagnoli stiano preparando il clima al prossimo Spagna-Italia, nelle semifinali o in finale? Bisogna ricordare per dovere di cronaca che, mentre le Furie Rosse riscuotono molta simpatia da noi, da sempre l’Italia viene considerata la rivale storica dagli spagnoli (come noi con Francia e Germania). Quella, per intenderci, che negli anni ha riscosso inopinatamente successi che a loro venivano impediti – non a caso, qualsiasi spagnolo, tra i tifosi ma anche tra i giocatori, reputa più importante agli ultimi Europei il successo sull’Italia ai quarti, piuttosto che la vittoria sulla Germania in finale. ROSSI TRADITORE! — Eppure neanche la rivalità basta a spiegare il violentissimo attacco finale sferrato dal giornale spagnolo. Obiettivo Giuseppe Rossi, già da due anni protagonista affermato della Liga con il Villarreal. Nulla gli si toglie sotto il profilo tecnico (“grazie a lui, l’Italia gioca in 13”). Semplicemente, lo si bolla come l’ennesimo “trucco italiano”. Si dice che il selezionatore Bradley, vedendolo affondare gli States, avrà pensato “Bambino traditore”. Forse un’estrema ironia iberica, ma non c’è possibilità di equivoco quando si sostiene che Rossi non avrebbe alcun motivo di giocare nell’Italia: “Rossi è nato in New Jersey, di fronte alla Baia di New York, figlio di genitori italiani. Ha vissuto lì 14 anni e ne ha 22, da bambino giocava a baseball. E’ più americano di qualsiasi altra cosa”. Peccato che Giuseppe Rossi - uno che sin da bambino ha sempre e solo aspettato la nazionale italiana, respingendo perfino la tentazione di andare a Germania 2006 con gli Usa quando ancora dall’Italia non era arrivata la convocazione dell’Under 21 – proprio per la sua determinazione, forse è più italiano di qualsiasi altra cosa. BIBERON KILLER — Il marchio finale alla partita italiana è quasi truculento: l’Italia vince grazie a un “patricidio”. arma del delitto “Giuseppe Rossi, che ha girato al contrario il biberon che l’ha cresciuto”. Strana la vita: quando Marcos Senna (guarda caso, compagno di Rossi al Villarreal) diventava l’elemento vincente della Spagna a Euro 2008 le sue origini e i suoi 26 anni passati in Brasile, non hanno mai rappresentato un problema.

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