Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.

lunedì 19 gennaio 2009

LA GIRAFFA

La giraffa ficcanaso Nella foresta viveva una giraffa, vecchia e sola. Non era cattiva ma aveva un difetto che la rendeva antipatica a tutti gli altri animali della foresta: le piaceva ficcare il naso, anzi il lungo collo negli affari degli altri. Nessuno dei tanti animali della foresta poteva starsene tranquillo nella sua tana o fuori. Da un momento all'altro si poteva vedere il lungo collo della giraffa proteso tra gli alberi: due occhi carichi di curiosità sbirciavano senza ritegno a destra e a sinistra. Una volta la tigre, che era a corto di carne, fu sorpresa dalla giraffa mentre stava mangiando un paio di banane e potete immaginare come rimase male la povera tigre che non ci teneva proprio a far sapere agli altri dì essere costretta a ripiegare su un cibo da scimmie. Un'altra volta il leone, che soffriva molto per una spina confitta in una zampa, vide comparire il lungo collo e gli occhi della giraffa tra la porta socchiusa della tana proprio nel momento in cui, cedendo al dolore, si era lasciato andare ad una crisi di pianto. Povero leone! In quel momento vide la sua fama di re della foresta irrimediabilmente compromessa. Insomma la giraffa, con la sua mania di curiosare aveva creato disagi e problemi a tutti gli animali. Questi dapprima cercarono di far capire con garbo alla giraffa che certe volte era proprio inopportuna. Ma la giraffa non capiva o fingeva di non capire. Allora gli animali della foresta ricorsero ai modi bruschi ed anche scortesi: quando vedevano la giraffa avvicinarsi correvano a chiudere porte e finestre delle loro tane oppure smettevano immediatamente di parlare e guardavano la giraffa con aria provocatoria come per dire "Perché ti impicci dei fatti nostri?"Ma la giraffa era ostnata e trovava sempre un buco nelle tane in cui ficcare il suo collo. Un giorno gli animali decisero di tenere un'assemblea per trovare il modo di difendersi dalla ostinata curiosità della giraffa. Stabilirono il giorno, l'ora e il luogo dell'incontro. Il giorno convenuto si ritrovarono tutti in una grnde radura contornata da grandi alberi. Tutti gli animali di tutte le specie presero posto: alcuni si sdraiarono o si sedettero sulle grosse pietre che erano disseminate nella radura, altri si appollaiarono sui rami degli alberi ed altri ancora preferirono sistemarsi in mezzo all'erba Perfino molti pesci che avevano risalito il corso di un fiume si sistemarono in un lago che si trovava quasi al centro della radura. Naturalmente l'assemblea era presieduta dal leone che, seduto solennemente su un'alta pietra, prese immediatamente la parola e, dopo aver illustrto la situazione, chiese ai partecipanti di esprimere le loro proposte per risolvere il delicato e fastidioso problema. Il primo a prendere la parola fu un leopardo che, a nome del suo gruppo, propose di uccidere la giraffa pur dichiarandosi dispiaciuto per la drasticità della soluzione. Dall'assemblea si levò un brusio di disapprovazione. Il leone espresse il suo parere contrario perché. disse, tutti gli animali della foresta dovevano cercare di stabilire fra loro rapporti di amicizia e poi la giraffa non aveva commesso una colpa tanto grave da meritare una punizione così crudele e definitiva. Inoltre, disse ancora, uccidendo con si corregge certamente chi ha sbagliato. Infine, concluse, se dopo aver uccisola giraffa si fosse scoperto un'altra giraffa ficcanaso e poi un'altra ancora, e così via, che cosa si sarebbe dovuto fare? Estinguere tutta la specie delle giraffe? Tutta l'assemblea fu d'accordo con il leone e la proposta dei leopardi venne bocciata. Un babbuino chiese la parola ed esordì: "Io credo che la giraffa ficchi il naso dappertutto per farci dispetto. La ripagheremo con la sua stessa moneta. Ci penseremo noi babbuini a farle tanti dispetti che alla fine le passerà la voglia di farci il dispetto di curiosare". "Chiedo scusa - disse una volpe- ma io penso che se i babbuini infastidiranno la giraffa con i loro stupidi ed indisponenti scherzi, essa potrà andare in collera e procurarci guai molto più seri di quelli che ci dà adesso. Da parte mia propongo che si prepari una bella trappola per catturare la giraffa che dovrà poi essere rinchiusa in un recinto sorvegliato, fino a che non si dichiarerà sinceramente pentita". "Ma come!- disse una grande aquila- Noi tutti siamo indignati per le trappole e le reti che ci tendono gli uomini per portarci a morire di tristezza nei loro zoo e poi ci mettiamo a costruire prigioni per noi stessi?" "Giusto! -disse il leone- A che cosa servirebbe la foresta se anche uno solo di noi non ci potesse vivere in libertà?" Ci furono lunghi momenti di silenzio e di imbarazzo nella assemblea. Il problema sembrava insolubile. Alla fine si sentì una voce debole e tremante per l'emozione. Era una cerbiatta che chiedeva di parlare. Il leone le dette subito la parola e la cerbiatta incominciò: "Cari amici, forse il mio discorso sarà giudicato stupido e ingenuo, ma io credo che la giraffa non sia affatto dispettosa e nemmeno curiosa. Forse si sente sola, ha bisogno di amici, di scambiare quattro chiacchiere, di mangiare in compagnia. Perché non proviamo ad invitarla a turno nelle nostre tane, rassicurandola che non le faremo del male e mettendola a suo agio?" L'assemblea rimase qualche istante in silenzio, riflettendosulle parole della cerbiatta. Un giovane elefante alzò la proboscide ed emise un lungo barrito "Urrà! - tuonò - la cerbiatta ha ragione. Proviamo a fare come ci ha suggerito. Credo che funzionerà" Il leone aspettò qualche minuto, poi chiese: "Ci sono obiezioni alla proposta della cerbiatta?" Nessuno rispose. "Devo considerare la proposta approvata? Mille voci diverse si levarono per esprimere il consenso. "Bene, la proposta è approvata - disse il leone - e la seduta è tolta. Per quanto mi riguarda vi comunico che sarò il primo ad invitare a cena, a casa mia, la giraffa". Dopo quella seduta memorabile, la giraffa quasi ogni sera aveva un invito a cena da animali diversi. Si parlò molto di lei perché ognuno scopriva una qualità: chi la trovava bella, chi spiritosa, chi agile. chi simpatica. Naturalmente si scoprì anche qualche difetto ma tutti erano d'accordo che era molto bello godere della sua amicizia. E poi, parlando per molto tempo della giraffa, molti animali che non si conoscevano o che addirittura non si parlavano per vecchi rancori, stabilirono o ristabilirono buone relazioni. Si scoprì pure che la cerbiatta aveva ragione: la giraffa non era ficcanaso. Ora che aveva tanti amici era diventata la persona, scusate, l'animale più discreto di questo mondo. E quando era invitata o a sua volta invitava gli amici, si guardava bene dal ficcare il naso nei loro affari.

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