Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.

sabato 13 giugno 2009

Ecco un altra pagina dedicata a Paolo De Crescenzo, una leggenda della pallanuoto italiana: Paolo ti ricordo con affetto

FONTE: quotidiano "Il Mattino" di Napoli27/06/2007De Crescenzo: pallanuoto addio FABIO MANDARINI L'ultimo dei romantici si alza dalla panchina, saluta e se ne va. Senza clamore, con il sorriso sulle labbra e con la signorilità che ne ha contraddistinto l'intera carriera. Paolo De Crescenzo, il filosofo gentile della pallanuoto, il tecnico più vincente di tutti i tecnici, ha deciso di chiudere il libro: lascia il Posillipo e lascia lo sport che ne ha riempito la vita sin dall'età di 15 anni. Prima da giocatore della mitica Canottieri Napoli di Fritz Dennerlein, Enzo D'Angelo e Gualtiero Parisio, e poi da allenatore: 23 anni, 18 dei quali dedicati al Posillipo. In mezzo, una parentesi di due stagioni alla guida del Settebello e una con la Pro Recco. Tante vittorie, tante soddisfazioni, centinaia di ragazzi trasformati in uomini e qualche amarezza. Avrebbe meritato una di quelle celebrazioni in grande stile, con tanto di flash, taccuini, abbracci e pacche sulle spalle: ha detto discretamente basta attraverso il sito web del club rossoverde che lo nominerà socio benemerito. Come sembra figlia del destino la sua successione: sebbene manchi l'ufficialità (come per gli sponsor Mazda e Legea), sulla panchina del Posillipo siederà Carlo Silipo, il suo delfino, l'erede naturale. «Non posso fare nomi, ma posso certamente dire che la nostra squadra finirà in ottime mani. Nel segno della continuità», spiega De Crescenzo sfiorando gentilmente l'argomento. E allora, la vita che verrà: andrà a gestire una piscina, una nuova realtà sportiva a Siano, in provincia di Salerno, proprio insieme con Silipo. «Si chiama Asd Campania Sport. È una splendida avventura che mi terrà a contatto con l'acqua». L'addio al Posillipo, però, non è proprio definitivo: «Fino alla fine del 2007 sarò una specie di consulente, di consigliere - spiega De Crescenzo -. In futuro, chissà: è un momento di ristrutturazione, molte società si stanno organizzando minuziosamente e bisogna aprire gli occhi. Senza intralciare i piani di nessuno, ovviamente». Uno come lui può soltanto aiutare. E poi spiegare: è vero che alla vigilia della finale (poi persa) con il Recco aveva già annunciato il ritiro, ma leggere una lettera ufficiale di commiato fa sempre un certo effetto: «Lascio perché credo che sia terminato questo mio lungo ciclo di pallanuoto ad altissimi livelli. Con il Posillipo ho vinto tutto e insieme abbiamo percorso un'esperienza di vita e di sport straordinaria: ma quando dentro di te senti che devi fermarti, allora è il momento di farlo. È la legge dello sport. Ora voglio dedicarmi alla famiglia e ad altre attività». Testuale. E ancora: «Ho maturato questa scelta in assoluta tranquillità. Avrei lasciato anche se avessimo conquistato lo scudetto. Ringrazio il Posillipo per avermi offerto la possibilità di vivere un'esperienza unica e irripetibile. Nel corso degli anni, insieme con i giocatori, i dirigenti e lo staff tutto, abbiamo creato una famiglia. Un patrimonio sportivo e umano. Un modello. Ma il mio pensiero è rivolto specialmente a tutti i giocatori incontrati, italiani e stranieri. Non dimenticherò mai nessuno». E nessuno potrà mai dimenticare il signore delle piscine. Le ultime parole sono di Carlo Silipo: «Trovarsi di fronte a questa decisione è davvero pesante - dice commosso -: spero che sia temporanea, perché la pallanuoto ha bisogno di Paolo De Crescenzo. Anche al di fuori della panchina. È il più vincente di tutti, e se decidesse davvero di rimanere ai margini sarebbe una perdita incolmabile».

1 commento:

Anonimo ha detto...

How 'fASCINATING'...did you used to play 'water polo ' author?

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